Al majorana

Il coraggio di scegliere e l’importanza del gruppo: la lezione di sport e vita dell’arbitro Massimi

Quando "un secondo può cambiare tutto": Luca Massimi è tornato ad incontrare gli studenti del "Majorana" di Termoli

Appuntamento ormai consolidato quello con Luca Massimi, arbitro termolese della Commissione Nazionale di Serie A e B, e gli studenti dell’istituto Ettore Majorana di Termoli.

In particolare, stavolta (lunedì 16 ottobre) sono state coinvolte le classi prime e quarte del Settore Tecnologico e del Liceo delle Scienze Applicate, che hanno potuto assistere a una diversa e interessante “lezione” tenuta proprio dal direttore di gara nella sala convegni della scuola.

Ancora una volta, Massimi ha invitato a riflettere in merito alle innumerevoli opportunità di crescita personale offerte dalla pratica sportiva, sia in termini di esperienza civica e sociale che introspettiva.
Lo sport necessariamente “allena” al conseguimento delle life skills, ovvero di quelle abilità sociali, cognitive e personali che consentono di affrontare positivamente le richieste e le sfide che ci riserva la vita.

Luca massimi majorana
Luca massimi majorana
Luca massimi majorana

Inquadrando la figura dell’arbitro, Massimi ha posto l’accento proprio sulle possibili e imponderabili variabili che si riscontrano nel corso delle gare, così come accade nell’esperienza quotidiana. Attenzione, controllo e capacità decisionale sono aspetti per niente trascurabili e da applicare con fermezza e tempestività, in campo come nella vita.

“Un secondo può cambiare la normalità delle cose!”, è stato quanto ribadito più volte per invitare a riflettere sull’imprevedibilità dell’esistenza, nel bene e nel male, in situazioni circoscritte e in altre di più ampia portata, che invertono totalmente il corso degli eventi. Spesso si ricorre alla deresponsabilizzazione e al vittimismo come risposte immediate e “comode” all’imprevisto: per questo, ha ribadito Massimi, non è possibile trascurare un’educazione alla resistenza e alla resilienza rispetto agli scossoni inevitabili in cui, prima o poi, ci si imbatte.

Luca massimi majorana
Luca massimi majorana
Luca massimi majorana

Davanti ad una platea “catturata”, Luca Massimi ha parlato di coraggio, quello che occorre quando ci si trova di fronte a scelte non facili, impopolari forse perché oneste, ma che ti fanno sentire in pace con la tua coscienza.
Ha parlato dell’importanza di saper collaborare e produrre in team: il lavoro di squadra è fondamentale quando, da solo, non saresti in grado di raggiungere un obiettivo, ma esso esige osservanza delle regole e dei compiti assegnati e soprattutto rispetto di chi si impegna con te. La società odierna deresponsabilizza, insegna a giudicare con superficialità, a non fidarsi di nessuno, invece, a cominciare dalla famiglia che è il nostro team per eccellenza, bisogna re-imparare a sentirsi “gruppo”.

A scuola, in classe, questa prospettiva di collaborazione deve guidare anche il lavoro degli insegnanti, a volte troppo presi dallo svolgimento della programmazione per prestare attenzione ai bisogni reali dei ragazzi, come se la “produttività” fosse l’unica chiave del successo formativo. L’errore, dunque, in un’ottica di squadra, diventa momento di crescita e non di frustrazione, la critica è davvero costruttiva se ti migliora e ti aiuta a non ripetere i tuoi sbagli.

Massimi ha incoraggiato i ragazzi ad utilizzare anche momenti di paura, ansia, stress per cercare gli altri, gli amici, piuttosto che isolarsi, pensando di risolvere tutto da soli. Le sue parole sono state un monito duro contro il bullismo, da cui si “guarisce” nel momento stesso in cui si ha il coraggio di confessarlo, sia tu stato una vittima o un bullo.

Contro l’isolamento e la solitudine è fondamentale la ricerca degli altri che possono diventare compagni dei tuoi progetti di vita. Oggi si passa troppo tempo davanti ai social e ci si dimentica di quanto è bello sognare: di fronte alla mediocrità che ci caratterizza, diventa fondamentale allora cogliere quella “punta di eccellenza”, quella scintilla che è in ognuno di noi e che può essere la svolta della nostra vita. Perciò è fondamentale non sprecare il nostro tempo: esso è una risorsa “non rinnovabile”, ogni cosa fatta senza impegno è tempo sottratto alla nostra felicità. Lo sport dunque, l’arbitraggio in particolare, come palestra di vita, dice Luca Massimi, in cui fondamentale è riconoscere la propria passione, porsi degli obiettivi ed impegnarsi seriamente per raggiungerli.

Ed è proprio con questo intento educativo che la presenza dell’arbitro è stata fortemente e nuovamente voluta dalla Dirigente Scolastica, professoressa Maria Maddalena Chimisso, e dal suo staff, nell’ambito di un percorso formativo che, passando per lo sport, risulti più vicino al modo di “sentire la vita” proprio degli adolescenti.

Più informazioni
commenta