Corte d'appello

Frattura ed ex assessori Nagni e Veneziale assolti da abuso d’ufficio per il caso delle nomine

I giudici del secondo grado hanno riformato questa mattina la sentenza di condanna per l'ex governatore del Molise Paolo Frattura e gli ex assessori regionali Pierpaolo Nagni e Carlo Veneziale. Soddisfatto il difensore Mariano Prencipe: "Tesi difensiva accolta in pieno"

La Corte di Appello di Campobasso – presidente Pupilella, giudice a latere Paolitto e giudice Curci – ha riformato questa mattina la sentenza di condanna in primo grado per l’ex governatore del Molise Paolo Frattura e gli ex assessori regionali Pierpaolo Nagni e Carlo Veneziale. Sono stati tutti e tre assolti dall’accusa di abuso d’ufficio perché, spiega il legale difensore Mariano Principe, “la violazione di legge amministrativa, come si configurava in quel caso, non è idonea a far scattare questa tipologia di reato”.

Avvocato Mariano Prencipe

La vicenda è abbastanza complessa sul piano tecnico ma riguarda sostanzialmente le nomine al nucleo di valutazione per gli investimenti pubblici fatte nel 2016 dalla ex Giunta, che aveva individuato Marilina Di Domenico, Lucia Murgolo e Valentina Tagliaferri, la prima presidente e le altre componenti dell’organismo. Tra gli esclusi dall’avviso pubblico c’era già stato un ricorso al giudice del lavoro che aveva sancito l’illegittima estromissione della ricorrente, dando impulso di fatto al procedimento penale che nel gennaio 2023 aveva portato alla condanna in primo grado di Frattura e degli ex assessori

 

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Oggi l’Appello ha di fatto rovesciato, anche nella sostanza giuridica, quel verdetto, che gravitava su una norma procedurale trasformata in un reato con una operazione che la Corte d’Appello ha ritenuto impropria, andando a riformulare la sentenza. Soddisfatto il difensore Mariano Prencipe, come gli ormai ex imputati. “Siamo estremamente soddisfatti – dice Mariano Principe a Primonumero – perché il verdetto conferma che la impostazione difensiva sin dall’inizio era corretta, in quanto le presunte violazioni non configuravano alcun reato”.

L’abuso d’ufficio sarebbe andato prescritto a marzo, ma proprio per questo – cioè per evitare la prescrizione – era stato chiesto il giudizio abbreviato dagli ex imputati, ora completamente riabilitati. Il procedimento resta aperto a carico di Vittorino Facciolla che ha invece optato per il rito ordinario.

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