Triste epilogo

Dopo 12 anni chiude la “Casa dei nonni” di Ripabottoni. Costi insostenibili per pochi utenti e rette troppo basse

La struttura, inaugurata nel 2011, chiuderà i battenti entro la fine del mese. In una nota si denuncia "la mancata collaborazione dell'amministrazione comunale" ma il sindaco replica: "Abbiamo sempre fatto il possibile". Alla base c'è anche un calo degli utenti e il basso costo delle rette: su 36 posti al momento ne sono occupati 25 e sono impiegati 14 operatori

Entro la fine di ottobre chiuderà la “Casa dei nonni – Pino Ramaglia” di Ripabottoni. La struttura socio-assistenziale inaugurata nel 2011 all’indomani del terremoto grazie alla solidarietà di tanti donatori, al contributo della Regione Molise, dell’Associazione Nazionale Alpini e dell’Associazionismo Sindacale, chiuderà i battenti dopo anni di lavoro e dedizione.

casa di riposo ripabottoni

 

I motivi sono molteplici. Se da una parte, in una nota della struttura, si legge della mancata collaborazione dell’amministrazione comunale che “in tutti questi anni non ha mai mosso un dito per la struttura, anzi l’ha ostacolata in mille modi”, dall’altra, tuttavia, emerge anche un calo del numero degli ospiti (attualmente su 36 posti sarebbero occupati soltanto 25) nonché l’aspetto che riguarda le rette: troppo basse per sostenere i costi della struttura.

I costi, infatti, variano sulla base di molteplici fattori, tra cui ovviamente l’area geografica di interesse, le dimensioni della struttura, i servizi offerti, la qualità dell’assistenza e la tipologia di alloggio. A queste si possono aggiungere le spese mediche, l’assistenza sanitaria, le terapie e le cure individuali.

E, al riguardo, uno dei problemi – evidenziati anche nella nota della Casa dei Nonni – è anche la posizione geografica “non strategica” perché non situata nel capoluogo o nella cittadina adriatica “ma a Ripabottoni, piccolo comune molisano, mal collegato dai mezzi pubblici e con una rete viaria non certo ottimale, tutte criticità che hanno moltiplicato gli sforzi della direzione per promuovere, avviare la residenza per anziani e portarla all’eccellenza”.

Nella lettera in carta intestata della “Casa dei Nonni” si addebitano responsabilità al Comune di Ripabottoni che non ha permesso “l’ampliamento della Rsa”, intervento “che avrebbe reso possibile anche l’accreditamento di un modulo come struttura socio-sanitaria protetta e assicurato alla cooperativa che la gestisce una maggiore serenità, ma così non è stato”.

Problemi di vecchia data che si scontrano tuttavia anche con il calo degli utenti e con le aperture di nuove strutture per anziani avvenute in alcuni comuni limitrofi.

Il problema, sottolineato da molti operatori che lavorano nel settore, riguarda soprattutto “il mercato, che in Molise è al ribasso. Le rette, contemplate in base a parametri specifici, non consentono di gestire una struttura in maniera corretta” e quindi, nonostante i sacrifici e la dedizione nel rispettare costi e regole prestabilite, la chiusura è sempre dietro l’angolo. Come purtroppo è accaduto a Ripabottoni.

Sono 14 gli operatori che lavorano nella “Casa dei nonni” con la cooperativa Sirio e gli stessi si lavora a ricollocarli in altre sedi. Ma per i 25 ospiti attualmente presenti, sono già state informate le famiglie affinché trovino nuove sedi dove poterli collocare. Tuttavia sulla questione abbiamo ascoltato anche il sindaco di Ripabottoni, Orazio Civetta, che si è detto sorpreso dalle accuse lanciate dalla struttura all’amministrazione comunale “perché, come Comune, abbiamo fatto tutto quanto in nostro potere per poterla mantenere”.

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