Lettera ai vertici regionali

Cinghiali, Piano nazionale prevede 10mila abbattimenti l’anno in Molise. Oggi sono meno della metà

Coldiretti Molise teme l'arrivo della peste suina africana sul territorio e chiede a Roberti e Micone di attuare quanto previsto dal Commissario straordinario voluto dal Governo per l'emergenza ungulati

In Molise ci sono circa 40mila cinghiali e bisognerebbe abbatterne circa 10mila l’anno per ridurre il rischio di peste suina africana, nonché tutti gli altri danni causati da questi ungulati. Al momento invece con la caccia non si arriva a 5mila uccisioni l’anno. Lo si apprende da una nota di Coldiretti Molise che oggi scrive ai vertici regionali per chiedere interventi rapidi ed efficaci contro il proliferare dei cinghiali sul territorio.

Per arginare il diffondersi della peste suina africana (PSA) è indispensabile la rapida attuazione del Piano nazionale straordinario di catture e abbattimento dei cinghiali” scrive oggi Coldiretti Molise in una specifica missiva, a firma del presidente e del direttore regionale dell’organizzazione, Claudio Papa e Aniello Ascolese, indirizzata al presidente della Regione, Francesco Roberti, titolare anche della delega alla Caccia, ed all’assessore regionale all’Agricoltura, Salvatore Micone.

“Già lo scorso mese di agosto – ricordano i vertici di Coldiretti – avevamo denunciato la grave situazione, presente da anni nella regione Molise, causata dalla presenza incontrollata dei cinghiali. Lo avevamo fatto alla luce delle preoccupazioni, tuttora esistenti, del diffondersi in molti territori a noi limitrofi della PSA, la Peste Suina Africana. Non intendevamo creare di certo allarmismi – precisano Papa e Ascolese – ma solo esortare i decisori regionali, sia tecnici che politici, a non sottovalutare tale emergenza epidemiologica che potrebbe assumere risvolti pesantissimi a danno delle aziende zootecniche”.

coldiretti papa

Papa ricorda che “il Governo nazionale ha dato mandato ad un Commissario straordinario di predisporre un Piano di catture, abbattimento e smaltimento dei cinghiali a valere su tutto il territorio nazionale, oltre che sulle aree ove la presenza della PSA è conclamata. Il Piano in questione prevede la riduzione drastica dei cinghiali, in un arco temporaneo limitato (3-5 anni), con la rimozione annuale tra il 70% e l’80% della popolazione presente, affrontando il problema del contenimento della diffusione del contagio, di cui i cinghiali sono il principale vettore, prendendo in considerazione anche l’aspetto relativo alla riduzione dei danni all’agricoltura”.

Dopo le specifiche analisi compiute dagli uffici del Commissario straordinario con la collaborazione delle singole Regioni, è emerso che il Molise dovrebbe passare da un prelievo medio annuale complessivo pari a 4.608 capi, attraverso la caccia collettiva, la caccia di selezione ed i prelievi di controllo in aree protette e venabili, ad un numero di 10.500 capi (ad oggi la loro presenza sul territorio regionale è di circa 40mila unità).

“Coldiretti – osserva il direttore Ascolese – nonostante sia stata sempre in prima linea sul fronte del contrasto alla piaga dei cinghiali, promuovendo e realizzando ben due corsi per l’abilitazione di ben  184 ‘selecontrollori’, non entra nel merito di chi e di come si dovranno realizzare tali obiettivi, tra l’altro ben individuati nel Piano, ma afferma con determinazione che se i numeri non torneranno, i danni non potranno continuare a ricadere sugli agricoltori ed allevatori molisani già fortemente ed ingiustamente limitati nelle loro attività imprenditoriali a poter compiere scelte produttive a causa della presenza degli ungulati e di altre specie di selvatici”.

Ad oggi però, osserva Claudio Papa, “in Molise i numeri degli abbattimenti ottenuti dalla caccia collettiva e delle altre modalità di prelievo sono assolutamente insufficienti e poiché il Piano, lo ribadiamo, ha valenza sull’intero territorio nazionale, ancorché indenne da peste suina africana, è necessario che il presidente Roberti, che attualmente detiene la specifica delega alla Caccia, valuti la opportunità di attivare anche in Molise gli interventi utili a garantire il decremento della specie. Auspichiamo, naturalmente – conclude il presidente di Coldiretti – anche da parte dell’assessore Salvatore Micone una condivisione ed un conseguenziale sostegno a tutela degli agricoltori e dell’agricoltura molisana”.

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