Le immagini proiettate sullo schermo del cinema Sant’Antonio riportano in vita per qualche secondo alcune delle memorie storiche di Termoli. L’architetto Antonio De Felice, il nuotatore Antonio Casolino, e diverse altre persone che quel 3 ottobre 1943 c’erano. Ricordi vaghi in qualche caso, visto che all’epoca erano bambini. Nitidi, quasi perfetti, in altri casi. Contributi importanti, come quello del professor Antonio Smargiassi che sulla vicenda pubblicò anni fa un testo che è ancora punto di riferimento.
L’importanza di preservare la memoria di quello che è stato perché sia di insegnamento per il futuro e il presente. Questo il senso del convegno ‘L’Italia e la storia – Termoli 1943’ che si è tenuto nel pomeriggio di lunedì 2 ottobre al cinema Sant’Antonio di Termoli, ideato e curato dal fotografo Stefano Leone, autore del libro ‘Termoli e la storia 1943’. La risposta del pubblico è stata molto positiva, visto che il cinema ha faticato a contenere i presenti accorsi per assistere.
L’evento si è aperto con alcune performance musicali e artistiche, tra cui quella del fisarmonicista di caratura internazionale Luciano Biondini, per poi volgere ai ricordi del giorno in cui le truppe alleate sbarcarono a Termoli in quella che in codice si chiamava ‘Operazione Devon’. Lo sbarco – di cui in realtà oggi ricorre l’80esimo anniversario – e la successiva battaglia di Termoli sono state ricordate dagli interventi delle varie personalità intervenute. “È una battaglia sottovalutata, perché spesso gli storici le valutano in base al numero di morti. Qui di morti ce ne furono però fu importante nella risalita degli alleati lungo l’Italia” ha detto Antonio D’Ambrosio. Presenti in platea l’assessore regionale Michele Marone, che ha fatto le veci del presidente Francesco Roberti, il vicesindaco reggente Vincenzo Ferrazzano e le autorità militari.
Stefano Leone ha ricordato l’importanza di appuntamenti di questo tipo che sappiano tenere in vita eventi così significativi nella storia della città. Si è poi soffermato, in virtù del libro che si prepara a pubblicare, dell’importanza delle foto “che non sono statiche come si pensa, ma danno a tutti un’immagine diversa di quanto sta accadendo”.
Foto di Filippo Cantore
“Negli ultimi tempi la memoria storica il popolo italiano se la dimentica. Abbiamo quindi colto l’occasione per puntellare questa memoria” ha spiegato Tommaso Cappella, socio fondatore dell’Anmi, l’associazione nazionale marinai d’Italia che prima del convegno ha scoperto cinque cartelli fra il porto, il Borgo vecchio e piazza Sant’Antonio, con immagini e didascalie che ricordano proprio gli eventi della battaglia di Termoli. “Quella battaglia è una lezione che vale anche oggi” ha concluso Cappella.
Al di là delle iniziative organizzate, dal notevole valore sia artistico che storico, ha destato non poca sorpresa l’assenza di eventi di carattere istituzionale e il mancato coinvolgimento delle scuole, dato che è proprio da quella istituzione che dovrebbe essere trasmesso il dovere della memoria. Così come ci si sarebbe aspettato una partecipazione dell’Ambasciata britannica, che pure era stata sollecitata in passato, e ancora uno sguardo rivolto al presente con il processo di recupero – auspicato ma ancora lontano a quanto sembra – del mezzo anfibio arenato nelle acque del lungomare nord e casualmente scoperto un paio di anni fa.
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