Sabino esplodenti

Trasferiti in obitorio per l’autopsia i corpi dei 3 operai dilaniati, il cordoglio del Molise. L’azienda: “Innesco inspiegabile”

I corpi dei tre operai dilaniati dalla esplosione che si è verificata alle 12 e 30 di ieri nello stabilimento Sabino Esplodenti di Casalbordino sono stati recuperati in serata, non senza difficoltà, e trasferiti nell’obitorio dell’ospedale Santissima Annunziata di Chieti, a disposizione del magistrato. Si è occupata del trasporto la ditta molisana di onoranze funebri Bavota.

Tra loro anche i resti di Gianluca De Santis, 44 anni, marito e papà residente nel comune di Palata il cui sindaco ha già annunciato il lutto cittadino in occasione dei funerali, la cui data però non è ancora stata fissata, nell’attesa delle disposizioni del magistrato.

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Sconcerto e dolore il giorno dopo la tragedia che ha colpito al cuore la comunità molisana, alla quale è andato il cordoglio del Presidente della Regione Francesco Roberti. “Non è accettabile morire sul lavoro, bisogna aprire una seria e profonda riflessione sulla sicurezza per la quale nulla deve essere lasciato al caso e rispetto alla quale non devono esserci sconti per nessuno. È difficile trovare le parole dinanzi a simili tragedie, che sconvolgono la vita di intere famiglie, lasciando in chi resta sofferenze immani”. Dal governatore vicinanza alla comunità di Palata, “ferita da questa triste giornata per la scomparsa del caro Gianluca De Santis. Alla moglie, ai due figlioletti e all’intera famiglia giungano la vicinanza e le condoglianze mia e della Regione Molise”.

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Intanto la società di proprietà di Salvatore ha fornito, mediante una nota, la propria versione degli atti spiegando, in sostanza, che l’incidente avvento ieri è “inspiegabile”.

“L’incidente – ricostruisce l’azienda in serata, al termine della prima fase di bonifica (oggi si prosegue) –  si è purtroppo verificato nella tarda mattinata di oggi durante la normale fase di lavorazione di munizionamento, eseguita per conto dell’Agenzia Industrie Difesa, nonostante l’adozione delle cautele e precauzioni più severe previste dalla normativa sulla prevenzione degli infortuni”.

Nella nota diramata dagli avvocati Augusto La Morgia e Arnaldo Tascione si legge: “Resta quindi, allo stato, inspiegabile la causa dell’innesco che ha determinato la dolorosa perdita di tre lavoratori, sebbene esperti, formati ed informati dei rischi connessi allo svolgimento delle loro mansioni. I soci della Esplodenti Sabino spa, assicurando la più ampia collaborazione con l’autorità giudiziaria per l’accertamento delle cause del sinistro, sono vicini ai familiari delle vittime con cui condividevano quotidianamente gli ambienti di lavoro e le attività lavorative e ai quali manifestano la incondizionata solidarietà precisando che, per quando di competenza, la società si farà carico di ogni loro esigenza anche attraverso le proprie compagnie di assicurazione”.

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Oggi, ironia della sorte, mentre stamattina nel sito della Esplodenti Sabino gli uomini dell’Esercito continueranno la messa in sicurezza , in tribunale a Vasto si terrà l’udienza per l’esplosione di tre anni fa – il 21 dicembre 2020 – nella quale persero la vita Carlo Spinelli, 54 anni di Casalbordino, Paolo Pepe 45 anni di Pollutri e Nicola Colameo, 45 anni di Guilmi. Un incidente che, unito a quello di ieri e ai numerosi precedenti degli ultimi anni nella fabbrica che recupera e smaltisce esplosivi, è valso la nomea di “fabbrica maledetta” alla Sabino Esplodenti.

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