Campobasso

“Sei una prostituta”, prima la umilia poi la picchia e la manda in ospedale: fermato dalla Mobile

Ha iniziato con le umiliazioni continue: offese gratuite e mortificazioni, violando quotidianamente la sua dignità di donna. Il passo dalla violenza verbale a quella fisica è stato breve. Così dopo le ingiurie sono arrivate le sberle, gli spintoni, i calci fino all’epilogo: una vera e propria aggressione fisica che ha costretto la vittima a correre in ospedale.

Da quel momento paura e terrore hanno caratterizzato la vita di una donna di 40 anni, convivente con il compagno coetaneo.

Ma l’episodio che l’ha vista chiedere aiuto ai sanitari del Cardarelli l’ha poi portata negli uffici della Squadra Mobile di Campobasso dove ha raccontato le violenze che era costretta a subire e lo stato di terrore in cui era costretta a vivere ormai da troppo tempo.

Gli agenti della Terza sezione, coordinati da Marco Graziano, hanno attivato una serie di indagini – anche alla luce delle disposizioni introdotte dal cosiddetto codice rosso – e, raccolti tutti gli elementi in grado di provare la colpevolezza dell’uomo, hanno consegnato il fascicolo d’inchiesta nelle mani del Capo della Procura, Nicola D’Angelo.

Questi ha quindi chiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari l’esecuzione della misura cautelare personale che consiste nel divieto di avvicinamento alla vittima e ai luoghi soliti essere frequentati dalla donna.

“La vicenda – scrive la Procura – rappresenta un tipo di delitto sempre più frequente negli ultimi anni. Pertanto il contrasto capillare è tra gli obiettivi di questa Procura anche al fine di prevenire reati più gravi”.

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