Campobasso

Prorogata la detenzione “senza accuse” in Israele per il ricercatore italo-palestinese Khaled el Qaisi

E’ stata prorogata di altri sette giorni la detenzione penale per il ricercatore italo-palestinese, Khaled el Qaisi. La decisione, nel pomeriggio di ieri, è stata presa dalle autorità israeliane senza spiegare le motivazioni dell’arresto. La conferma è arrivata dall’avvocato Flavio Albertini Rossi, legale della famiglia di Khaled in Italia, e dalla moglie del giovane ricercatore italo-palestinese Francesca Antinucci, di Campobasso, che aveva lanciato il primo appello per la sua liberazione.

Khaled resta in carcere, l’avvocato: “Diritti violati”. Petizione per liberare l’italo palestinese

 

I giudici israeliani hanno deciso quindi di prolungare di un’altra settimana la custodia cautelare per il giovane ricercatore arrestato lo scorso 31 agosto al valico di frontiera di Allenby con la Giordania mentre tornava da un viaggio a Betlemme con il figlio e la moglie.

La vicenda  di Khaled è arrivata anche al parlamento europeo con una interrogazione annunciata da Massimiliano Smeriglio, eurodeputato S&D:”Khaled el Qaisi è un cittadino italo-palestinese ed è un giovane studente e ricercatore della Sapienza. A Roma vive nel quartiere di Centocelle con la moglie e la mamma, italiane, e un figlio di 4 anni. Dopo aver trascorso le vacanze con la famiglia a Betlemme, lo scorso 31 agosto Khaled è stato arrestato dai militari israeliani al valico di frontiera con la Giordania, al valico di Allenby e da allora si trova in carcere ad Ashkelon. Non so conoscono i motivi. Per questo lunedì a Bruxelles depositerò un’interrogazione urgente chiedendo alla commissione europea delucidazioni sull’accaduto e auspicando l’immediato rilascio di Khaled”.

Nel V Municipio di Roma il parlamentino ha votato all’unanimità una mozione per chiedere al Sindaco e alle istituzioni nazionali di prendere provvedimenti per richiederne il ritorno nella Capitale. Proprio oggi è in programma alla facoltà di Lettere della Sapienza  un’assemblea, alle 16, con gli studenti la moglie e la madre del giovane ricercatore. L’asseblea è stata organizzata dai  compagni di studio di Khaled per lanciare una mobilitazione finalizzata a far pressione sul governo e sulla Farnesina per arrivare a una soluzione diplomatica del caso. Già nei giorni scorsi, amici e colleghi universitari hanno lanciato una petizione su change.org: “Liberate Khaled el Qaisi”.

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