Centrale idroelettrica

Il progetto Pizzone II resta in piedi ma l’Enel cerca una mediazione. Primi incontri in Regione

Audizione dei funzionari dell'azienda in Consiglio regionale: chiariti molti dubbi sull'opera, garantiti ristori ambientali al territorio. Presto confronto coi Comuni

Il progetto Pizzone II con cui l’Enel intende ingrandire la centrale idroelettrica che utilizza l’acqua del lago di Castel San Vincenzo non è accantonato. L’iter è infatti sospeso, ma l’azienda cercherà di trovare un punto di incontro con tutte le istituzioni interessate per convincerle dell’utilità dell’opera. L’obiettivo è quello di trovare una mediazione, quindi il progetto è ancora in piedi, come dimostra anche l’audizione di lunedì mattina 18 settembre in Consiglio regionale con cui l’azienda ha avviato una serie di incontri istituzionali che proseguiranno a breve a cominciare dai due comuni molisani interessati dall’opera.

Davanti ai Presidenti dei gruppi consiliari di maggioranza e minoranza, nella mattinata di ieri hanno illustrato i dettagli di ‘Pizzone II’ Federico Rosa, Affari Territoriali, Sostenibilità e Affari istituzionali Italia, Giuseppe Cicerani, responsabile globale sviluppo impianti di accumulo, e Marco Sbardella, Responsabile ambiente Italia di Enel. Erano presenti all’incontro i consiglieri Cavaliere, Cofelice, Di Pardo, Greco, D’Egidio, Facciolla, Fanelli, Greco, Gravina, Niro, Passarelli, Romano e Primiani.

“Gli alti rappresentanti di Enel Italia hanno illustrato alle forze politiche rappresentate in Consiglio regionale le caratteristiche specifiche del Progetto per la realizzazione di un impianto di generazione e pompaggio, denominato “Pizzone II”, della potenza di 300 megawatt, che interessa i territori dello stesso comune di Pizzone e di quello di Castel San Vincenzo – si legge in una nota della presidenza del Consiglio regionale -. I Capigruppo hanno rivolto agli interlocutori varie domande sia sul progetto, che sul suo iter autorizzativo, come sul coinvolgimento del territorio, sul costo complessivo dell’opera, sui finanziamenti che lo sostengono, sulla ricaduta occupazionale prevista e sull’eventualità di un progetto complessivo di ristoro ambientale per i comuni interessati”.

Su questo punto Enel cercherà di convincere le istituzioni interessate. Secondo l’azienda infatti i ristori economici sarebbero superiori agli impatti ambientali. Va detto che nel coro di No che si è sollevato nelle ultime settimane c’è anche quello della Regione Molise e in particolare dello stesso presidente Francesco Roberti che aveva pubblicamente espresso contrarietà all’opera.

Oggi davanti ai dubbi dei consiglieri sull’iniziativa dell’Enel e sulle peculiarità ambientali, paesaggistiche, demografiche dell’area sulla quale dovrebbe impattare il progetto, i tre esponenti dell’Enel hanno cercato di fare maggiore chiarezza ribadendo che “l’iter autorizzativo è solo all’inizio di un percorso molto lungo, destinato a durare anni” si legge nella nota del presidente Pallante e che “è interesse della loro Azienda coinvolgere massimamente il territorio”. Qui sta il tentativo di mediazione di Enel che almeno per ora non ha parlato di modifiche al progetto ma vuole convincere tutti che quell’opera serve così com’è stata pensata anche per essere utile “agli obiettivi energetici nazionali e creare, in parallelo, valore condiviso nelle aree in cui opera l’impianto”.

Il Presidente Pallante nel concludere l’incontro ha ringraziato i rappresentanti dell’Enel per aver fugato molti dubbi. “Chiarimenti che saranno utili a creare un’opinione consapevole sull’iniziativa proposta”. Pallante ha invitato l’Azienda “a proseguire una opportuna attività di confronto, illustrazione e informazione sul territorio al fine di rendere edotti i singoli cittadini, le istituzioni e il mondo economico-sociale interessato. Vi invito – ha detto ancora – a riporre fiducia nei molisani e nella loro capacità di comprensione e discernimento dei diversi aspetti delle progettualità che di volta in volta vengono loro proposte e della consapevolezza delle reali opportunità che esse possono offrire; del resto senza la loro condivisione nessuna iniziativa può essere realizzata”.

Resta da capire se ora, alla luce di questi chiarimenti, la posizione della Regione resterà quella di opposizione, tenterà di ottenere modifiche al progetto oppure valuterà un ripensamento rispetto al No iniziale.

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