Morti sul lavoro

Gianluca, Fernando e Giulio: i tre operai che hanno perso la vita nell’esplosione. Lutto e lacrime a Palata

Le vittime della strage nella fabbrica che smaltisce e recupera polvere da sparo dove oggi c'è stata una esplosione sono due abruzzesi e un molisano. Gianluca De Santis, di Palata, lascia la moglie e due figli piccoli.

I tre operai che hanno perso la vita nell’esplosione avvenuta alle 12 e 30 oggi nella ditta Sabino Esplodenti di Casalbordino sono Gianluca De Santis, di Palata, Giulio Romano di Casalbordino e Fernando Di Nella di Lanciano. Tre vittime, i cui nomi vanno ad aggiungersi al lungo elenco di morti sul lavoro che segna questo tragico anno e che riguarda anche il Molise.

E’ molisano infatti Gianluca De Santis, 44 anni, sposato e papà di due bambini. Era andato al lavoro, questa mattina, insieme con il fratello, come avveniva sempre. Gianluca, operaio esperto dello stabilimento che smaltisce e recupera polvere da sparo in provincia di Chieti, percorreva quotidianamente i circa 60 chilometri che separano il paese molisano dalla fabbrica, dove prestano lavoro diversi cittadini della nostra regione.

Gianluca de santis

“Uno strazio, un dolore insopportabile” il commento del sindaco Maria Di Lena, che sta affrontando un momento di particolare drammaticità per la sua comunità. La morte d Gianluca ha gettato nel dolore più lancinante la famiglia e i tantissimi amici.

L’esplosione è avvenuta attorno alle 12.30 di oggi. I residenti dell’area hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine dopo aver sentito un botto fortissimo, avvertito fino al lido di Casalbordino.

Esplodenti sabino

 

L’azienda di Casalbordino, che si occupa di demilitarizzazione, distruzione di esplosivi, consulenza per la bonifiche di terreni da ordigni bellici, inertizzazione air-bag, pretensionatori e razzi da segnalazione, annovera numerosi precedenti per quanto riguarda gli incidenti mortali. L’ultimo in ordine di tempo quello del 21 dicembre 2020, quando un’esplosione uccise tre dipendenti (Carlo Spinelli, 54 anni di Casalbordino, Paolo Pepe 45 anni di Pollutri e Nicola Colameo, 45 anni di Guilmi).

Proprio domani  è prevista  dinanzi al gup del Tribunale di Vasto l’udienza preliminare per l’esplosione: dieci gli imputati, compresa la società: l’accusa principale, per tutti, è cooperazione colposa in omicidio colposo.

Nella stessa fabbrica nel 1992 era morto il 48enne Bruno Molisani, ucciso dall’innesco di una spoletta, mentre nel 2009 due persone rimasero ferite gravemente in un’esplosione.

Il titolare della Sabino Esplodenti è Gianluca Salvatore, rientrato da Roma alla notizia tragica. Il suo legale Augusto La Morgia ha riferito che il titolare è “sgomento e non riesce a spiegarsi l’accaduto”, anche alla luce delle precauzioni severissime prese in fabbrica dopo la tragedia del 2020, dopo la quale Salvatore aveva risarcito i familiari delle 3 vittime.

“Le informazioni sull’esplosione destano grande apprensione ed orrore, tanto più che nella stessa azienda tre anni fa un incidente costò la vita a tre operai, e altri incidenti si sono verificati qui negli anni”, le parole di Daniele Marinelli, segretario del Partito Democratico abruzzese. “Siamo vicini alle famiglie delle vittime e auspichiamo che si faccia piena luce sull’accaduto. Di certo si tratta di un altro, terribile, monito sulla necessità di un maggiore impegno per la sicurezza sui luoghi di lavoro”.

Rifondazione Comunista, tramite il segretario Maurizio Acerbo, ricorda che a circa un mese dall’esplosione del 21 dicembre 2020, che causò la morte di 3 operai, sono stati presentati 3 esposti alla procura della Repubblica di Vasto (Chieti) “per segnalare una serie di incongruenze sulle autorizzazioni ambientali e sugli adempimenti in materia di sicurezza che contribuirono all’apertura di un’inchiesta con il sequestro dell’azienda. E’ pazzesco che con un processo imminente sulla precedente strage sia stata sciaguratamente consentita la riapertura con una procedura semplificata”.

Intanto nel tardo pomeriggio di mercoledì 13 settembre le procedure alla Sabino Esplodenti sono ancora in corso. Sul posto, dopo il prefetto, anche il magistrato. Il piano di emergenza interno scattato nel pomeriggio non è stato accompagnato, come era stato indicato in un primo momento, dalla chiusura della ferrovia e dell’autostrada. La viabilità non ha subito interruzioni nè è stato necessario procedere alle evacuazioni della abitazione sopra l’area coinvolta.

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