Conto salato

Anche lo Street Food non è più per tutti, l’inaugurazione a Campobasso parte con le polemiche: due panini 18 euro

Quanto l’Italia sia sempre più lontana dalle possibilità (economiche) dei suoi cittadini è ormai un dato di fatto. E lo si percepisce ovunque, pure in quegli eventi che, pensati per essere alla portata di tutti, sono stati invece destinati a pochi.

Ed ecco che oggi, dopo l’apertura di ieri sera – giovedì 28 settembre – dello Street Food di Campobasso, i social pullulano di scontrini e commenti sull’improponibilità dei prezzi per chi volesse partecipare (giustamente) acquistando un panino, una pizzetta o una birra (diversamente, che street food sarebbe?).

Chi ha comprato due panini con la salsiccia li ha pagati 18 euro. Senza acqua nè altri tipi di bevande.

Chi ha consumato una 0.3 di birra ha pagato 7 euro. Chi invece ha voluto assaggiare una pizzetta fritta l’ha pagata 9 euro (a Napoli – se la prendi nei chioschi lungo le strade – la paghi 3 euro). Chi a passeggiare lungo Corso Vittorio Emanuele ci è andato con moglie e figli, certo di poter godere della bella serata e di un panino ‘sfizioso’, davanti al costo dei prodotti in vendita agli stand ha fatto marcia indietro: “Capisco tutto, ma non posso spendere 40 euro per 4 panini”.

Chi lavora ai chioschetti allestiti lungo Corso Vittorio Emanuele sottolinea che: “E’ aumentato tutto. E’ aumentato il costo delle materie prime, quello delle tasse, e poi c’è il personale che lavora, insomma non possiamo scendere sotto certi prezzi”.

Ma c’è l’altra faccia della medaglia, quella del consumatore che ieri sera avrebbe voluto consumare il cibo da strada e che pur consapevole dell’andamento economico attuale ammette: “Sì, va bene l’aumento dei costi, ma lo stipendio di un operaio è sempre quello, e allora questi prezzi assurdi per un panino e una birra non solo andrebbero controllati da un’autorità di vigilanza ma va detto che non permettono affatto alla moneta di circolare con tutte le conseguenze che questo comporta”.

I prezzi insomma, stando alle reazioni dopo la prima serata, appaiono ingiustificati ed esagerati. E poi una buona accoglienza si misura anche da questo, cioè dall’attenzione  che viene posta al consumatore. “Chi opera nel turismo deve anche avere senso della responsabilità” scrive il titolare di un ristorante di Campobasso sui social, e conclude: “Non mi pare ci sia stato”.

 

commenta