“… faremo in modo che ci sia un rinnovamento, perché cambiando solo l’ordine dei fattori il risultato non cambia” (Francesco Roberti, 7 luglio 2023).
Dopo la nomina dei 5 assessori è ormai evidente a tutti cosa intendesse il presidente per “discontinuità”: togliersi un sassolino dalla scarpa e lasciare a bocca asciutta Nicola Cavaliere, primo eletto di Forza Italia.
Perché per il resto, sia il presidente del consiglio designato ed eletto (Pallante, in consiglio regionale dal 1995) sia gli assessori nominati sono tutti in perfetta continuità con i governi regionali degli ultimi 20-30 anni: Cefaratti in quota Patriciello, ininterrottamente al vertice della regione dal 1995, con i governi indifferentemente di centrodestra e di centrosinistra; Marone, già assessore della Giunta Toma; Micone, eletto con Iorio, passato con Frattura, poi risaltato nel centrodestra di Toma; Di Lucente, vicino a Frattura e poi consigliere delegato di Toma; dulcis in fundo, Michele Iorio, in Consiglio dal 1990, presidente della Giunta per 4 volte, primo caso al mondo di “commissario ad acta commissariato”: nominato dal Governo nel 2009 per risanare la sanità (che aveva affossato in decenni di gestione politica a dir poco disinvolta), fu commissariato nel 2012 per il reiterato inadempimento del piano di rientro. Oggi nominato assessore alla sanità, giustamente…
Per completare il Dream Team di Roberti manca a questo punto solo la nomina del sottosegretario: si scaldino a bordo campo Giolitti e Zanardelli…
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