Vis à vis fuoriluogo 26

Provvidenti come un labirinto, si inaugurano le opere della residenza artistica

L'intervento - che consiste in una residenza artistica - è finanziato con risorse FSC - Piano Sviluppo e Coesione della Regione Molise e con il contributo dei Comuni di Lucito e Provvidenti

A Provvidenti, nel Palazzo comunale nel Centro Storico, il 20 agosto (alle 18.30) verranno inaugurate le opere della residenza artistica del progetto Vis à Vis Fuoriluogo 26.

 

FLAVIA CAROLINA D’ALESSANDRO

“ùnikum panorama Provvidenti”, 2023

“Il labirinto, sia nella sua forma fisica che simbolica, offre una profonda riflessione sull’estetica del percorso. Esso incarna un viaggio intricato e spesso enigmatico, un percorso che sfida la nostra percezione e ci costringe a navigare tra incroci e scelte. L’estetica del labirinto, elemento scelto da D’Alessandro quale segno d’azione sul luogo, richiama la complessità della vita stessa e ci insegna che il percorso è altrettanto importante, se non di più, del risultato finale. È un invito a rallentare, a contemplare, a cercare un senso più profondo nell’atto stesso del camminare”.

“L’artista, rintracciando nella chiesa di Santa Maria Assunta, attualmente chiusa al pubblico, un bassorilievo scolpito con questo tratto antichissimo, ha lavorato sulla sua immagine fortemente evocativa, estrapolandola dallo sfondo e facendola diventare percorso e panorama. Panorama in quanto il segno, che già di per sé richiama la forma della rosa, si può sovrapporre alla pianta del centro storico di Provvidenti determinando uno scenario quasi prospettico”.

vis a vis fuoriluogo

“Il labirinto di Provvidenti pone l’attenzione sul tragitto che si percorre per raggiungere la meta, oltre a rappresentare non tanto i limiti (muri) di tale percorso quanto il pieno della strada che si percorre. Ciò che è visualizzato non è il confine dell’esistente quanto il vuoto dell’inesplorato che viene ad essere campito e quindi inciso. Emerge chiaramente una traccia forte che, nel contesto semiotico, può essere vista come un segno iconico in quanto la sua rappresentazione visiva richiama direttamente l’idea di un attraversamento tortuoso e intricato. È un segno che suscita una serie di connessioni mentali ed emotive nell’osservatore, richiamando idee di ricerca, esplorazione e fallimento”.

(estratti dal testo di Tommaso Evangelista)

 

Flavia Carolina D’Alessandro (Caracas, Venezuela, 1977, vive e lavora a Bari). Dopo il trasferimento in Italia, nel 1992, consegue il diploma di Maestro d’Arte in disegnatori di Architettura e Arredamento presso l’Istituto d’Arte di Bari Pino Pascali, prosegue il percorso di studi, nella stessa città, presso l’Accademia di Belle Arti, ottenendo il diploma di Laurea in Scenografia (2004). 2023, Premio Sparti, menzione per miglior opera concettuale, AP; 2022, vincitrice Premio Arte – sez. pittura, Palazzo Reale, Mi; 2021, workshop/residenza RAMO 6.0, a cura di Giuliana Benassi, tutor Francesco Arena, Abr; premio acquisto LAB17 Malamegi; 2019, workshop l’Alternative Processes Photography e Blue Botanics con Hannah Fletcher presso la Bright Room a Lnd, Pop Now, Nuove Identità nelle arti pugliesi, Br. 2017, Manuale per Artisti a cura di Ivan Quaroni, Mi; 2021

Flavia Caterina D’Alessandro è co-fondatrice del progetto OMAR ed è ideatrice di Home Theatre- open studio project.

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