9° edizione del festival

Piano, elettronica e l’energia dell’improvvisazione jazz: serata unica, ma la piazza di Termoli ‘latita’

L'acustica del pianoforte ha incontrato l'elettronica nel soprendente concerto di Alessandro Sgobbio, musicista le cui sonorità intrise dalle atmosfere del Nord Europa hanno 'scaldato' la 'piazza' (in questo caso la Scalinata del Folklore) termolese. Il Termoli Jazz 2023, per ora, finisce qui

Una serata anomala e difficile, nonostante sul palco si sia esibito un pianista e compositore di incredibile virtuosismo ed originalità. Alessadro Sgobbio ha avuto l’onere e l’onore – come ha scherzato lui stesso – di aprire e chiudere il Termoli Jazz 2023 (saltata infatti la seconda e ultima serata, quella del 30 agosto). E lui, artista pluripremiato nato in Puglia ma il cui successo professionale si è costruito soprattutto nei Paesi nordici e segnatamente in Norvegia, ci ha messo tutto il suo talento fatto di tecnica, sì, ma anche di cuore. Conquistando, con le sue sonorità ora rarefatte ora impetuose, gran parte degli spettatori (invero pochi) che hanno sfidato l’aria fredda e la scomodità delle sedute. Il concerto infatti si è tenuto – anche questo un inedito – alla Scalinata del Folklore. Location a suo modo senz’altro suggestiva ma risultata non del tutto consona all’evento. In particolare va rilevata il ‘disturbo’ arrecato dalla non distante cena-spettacolo (evento anche questo inserito nel calendario dell’Estate termolese) che, con tanto di rumoroso dj set, ha inficiato la qualità dell’ascolto.

Ma l’artista ospite Sgobbio è sembrato non essersene accorto a giudicare dalla purezza della sua esibizione al pianoforte a coda, il suo strumento d’elezione. Non si è trattato però di un concerto di piano solo ‘classico’: lo strumento era infatti ‘arricchito’ da un sintetizzatore analogico modulare e grazie a questo inusitato accoppiamento le performance di Sgobbio (perchè di questo si è trattato, con il musicista che si alzava e sedeva dal suo sgabello a volte in maniera forsennata) diventano un unicum, irripetibile.

La fusione tra jazz ed elettronica è una frontiera che in molti (alcuni già ospitati specie nella passata edizione del Termoli Jazz) stanno sperimentando ma il modus fuori dal comune utilizzato da Alessandro Sgobbio non ha eguali. Il pubblico, vinto l’iniziale disorientamento per lo spettacolo cui stava assistendo, si è man mano lasciato stupire dai brani – davvero uno diverso dall’altro, non a caso alcuni erano frutto dell’improvvisazione – del brillante musicista. Composizioni originali che, come ha raccontato Sgobbio al suo uditorio, sono nate come dediche musicali (per una persona, per un popolo, per un luogo). Brani tratti da “Piano Music” e “Piano Music 2”, due progetti discografici (il secondo non ancora pubblicato, dunque una sorta di regalo-anticipazione al pubblico termolese) che, singolarmente e congiuntamente, rappresentano – e hanno rappresentato per gli attenti ascoltatori – un viaggio immersivo in luoghi altri e, in molti casi, tra i freddi mari e i paesaggi artici e incantati della Scandinavia.

alessandro sgobbio foto sara de santis

Alessandro Sgobbio immortalato dalla fotografa Sara De Santis

 

Sonorità rarefatte, labirintiche ed ipnotiche – con punte poetiche e nostalgiche – si sono alternate senza soluzione di continuità ad esecuzioni più movimentate, vigorosi e sferzanti. Sperimentazione e innovazione, indubbiamente. “Sgobbio esplora le sonorità del pianoforte estendendole con la musica elettronica”, così il direttore artistico Michele Macchiagodena (in foto con Giuseppe Favuzza dalla postazione radio) nel presentare inizialmente la serata. “E’ questa la strada che sta percorrendo jazz. Il percorso sarebbe proseguito domani sera (stasera, ndr) con il concerto dei Daykoda ma purtroppo è saltato perchè il rischio di pioggia è troppo alto”. E sull’edizione numero 10, la prossima: “Cambierà molto”.

termoli jazz disisradio macchiagodena

 

Sempre di percorso, e di “dialogo”, con il ‘suo’ strumento che ha iniziato a suonare all’età di 5 anni ha parlato, sul finale di concerto, Sgobbio stesso: “Questo accrocchio, come lo ha giustamente chiamato Michele, mi aiuta a trovare universi diversi sempre mantenendo la centralità del pianoforte”.

Termoli jazz Alessandro sgobbio

 

Compagni di viaggio di questa edizione della kermesse jazzistica termolese sono stati Disisradio (la giovane web radio nata a Isernia che vanta di una programmazione di tutto rispetto e che per il secondo anno consecutivo collabora a questo evento) e Parini Illegal Burger che ha portato le sue prelibatezze in un inedito food truck.

termoli jazz food truck

 

L’edizione estiva – perchè non è escluso possa aversi una autunnale o invernale – è finita così, con un’unica ma strabiliante (per l’eccezionalità della performance musicale) serata. Probabile però che il concerto dei Daykoda verrà recuperato, presumibilmente ad ottobre.

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