Settore in crisi

Disastro peronospora, crollo della produzione di vino del 60%. Chiesti aiuti urgenti

Coldiretti, Cia e Confagricoltura scrivono a Roberti e Micone per chiedere ristori e misure che allevino i danni provocati dal fungo che ha attaccato i vitigni

Si preannuncia un vero e proprio crollo della produzione di uva e conseguentemente di vino in Molise a causa del fungo della peronospora che ha distrutto i raccolti, tanto che iniziano ad arrivare le richieste di aiuti urgenti.

La riduzione toccherebbe in alcune aree della regione, specie in Basso Molise, anche del 60% dei grappoli da raccogliere, secondo le prime stime della Coldiretti in occasione dell’avvio della vendemmia in Italia.

“Il settore – spiega l’organizzazione degli agricoltori – inizia pagando un pesante dazio agli effetti dei cambiamenti climatici che, fra maltempo e ondate di calore, hanno danneggiato i vigneti con la produzione nazionale stimata in calo di circa il 14% ma con crolli fino al 50% nel Centro Sud facendo segnare, per quelle aree, il peggior risultato del secolo.

La produzione italiana – fa sapere Coldiretti – dovrebbe scendere intorno ai 43 milioni di ettolitri contro i 50 milioni registrati la scorsa stagione, facendo entrare il 2023 fra i peggiori anni della storia del vigneto Italia nell’ultimo secolo insieme al 1948, al 2007 e al 2017. In Italia si attende comunque una produzione di qualità, ma per quanto riguarda i volumi, molto dipende dall’evoluzione delle temperature e delle precipitazioni nelle prossime settimane e dall’impatto dei cambiamenti climatici, con i viticoltori che devono stare sempre più attenti alla scelta del giusto momento per la raccolta e la lavorazione in cantina”.

Peronospora fungo vitigni vino

Per questo motivo le organizzazioni Coldiretti Molise, Cia Agricoltori italiani del Molise e Confagricoltura Molise hanno firmato un documento inviato al presidente Francesco Roberti e al neo assessore all’agricoltura Salvatore Micone. Le tre associazioni di categoria ritengono “ormai improcrastinabile un intervento immediato da parte delle istituzioni e in primis della Regione per mettere in atto strategie di lotta al fenomeno della peronospora e di risarcimento diretto alle aziende vitivinicole”. Secondo le tre associazioni “è stato riscontrato che il perdurare delle piogge continue verificatesi nel periodo maggio-giugno con conseguente impossibilità di effettuare i trattamenti antiparassitari per impraticabilità dei fondi, in aggiunta alle drastiche escursioni termiche, hanno determinato condizioni ottimali per lo sviluppo del fungo”.

Fattori che hanno messo in crisi l’intero settore. Confagricoltura, Cia e Coldiretti aggiungono che “è oltretutto importante non sottovalutare la fase di oospora autunnale svolta dalla peronospora nel terreno sottostante, agevolando il ciclo vitale del patogeno, attraverso le pratiche agronomiche consuetudinarie come la trinciatura e l’interramento dei residui di potatura post raccolta”.

Per questo le tre organizzazioni chiedono misure urgenti, fra i quali la verifica immediata dei danni da parte delle strutture tecniche regionali, la deroga al divieto di bruciatura dei tralci e dei residui di potatura della vite e il riconoscimento e ristoro economico per il mancato reddito e i relativi danni connessi”.

Più informazioni
leggi anche
Peronospora fungo vitigni vino
Basso molise
Il fungo dei grappoli distrugge i vigneti: peronospora, il 30% della produzione è andata. Sindaci chiedono stato di calamità
Peronospora fungo vitigni vino
Grido d'allarme
2023 disastroso per il vino molisano: “Non saremo in grado di affrontare il prossimo anno”
commenta