Arresto a campobasso

Notte di terrore in un condominio: minaccia di dar fuoco alla casa e punta pistola contro le forze dell’ordine

Si era barricato in casa, ha innescato un piccolo incendio e puntato un'arma da fuoco contro gli operatori in divisa: si è conclusa con un arresto la notte di paura in un condominio del centro di Campobasso. Ma l'indagine va avanti: nell'appartamento dell'uomo c'erano anche timbri preinchiostrati riferiti a medici e uffici sanitari

Sono stati i vicini a dare l’allarme: “Correte, sta succedendo qualcosa di terribile in un appartamento, c’è un uomo che urla”. È più o meno quanto riferito nelle diverse telefonate giunte nella notte del 26 agosto scorso al centralino della polizia di Campobasso. A terrorizzare un intero condominio del centro città un uomo di circa 30 anni raggiunto da una Volante della Questura e dai carabinieri del capoluogo, nonchè da quelli di Mirabello pronti a dare aiuto agli agenti impegnati in una situazione apparsa subito molto pericolosa.

Il trentenne che aveva disturbato in maniera tanto evidente chi vive in quel palazzo si era barricato in casa e dalla finestra della propria abitazione minacciava di aprire il fuoco puntando una pistola in direzione degli operatori in divisa.

Il palazzo è stato messo in sicurezza e, questo riferiscono in un comunicato stampa dalla Questura, il personale ha cercato di entrare in contatto con l’uomo per farlo desistere dalle sue intenzioni. Ma lui per tutta risposta ha aggiunto altre minacce dicendo che avrebbe dato fuoco all’appartamento. Cosa che, poco dopo, ha effettivamente cominciato a fare: fiamme provenivano dall’avvolgibile abbassato della finestra dietro la quale si trovava l’uomo. A quel punto anche i vigili del fuoco e il 118 sono stati allertati, la palazzina è stata evacuata e solo a quel punto poliziotti e carabinieri sono riusciti a convincere il trentenne a consegnarsi.

La pistola era perfettamente funzionante, nel successivo sopralluogo della Scientifica sono stati trovati e sequestrati anche un proiettile inesploso, un’altra pistola (revolver a gas), e sono stati riscontrati i segni del principio di incendio e alcuni timbri preinchiostrati riferiti a medici e uffici sanitari. Ora si sta cercando di capire quali intenzioni avesse l’uomo anche rispetto a questi timbri.

Per il momento si trova dietro le sbarre e dovrà rispondere per diversi reati tra cui resistenza a pubblico ufficiale aggravata, detenzione illegale di armi, crollo di costruzioni o altri disastri dolosi.

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