Matrice

La guerra del prosciutto: la proprietà di una sagra paesana finisce in tribunale

Querelle giudiziaria tra il Comune di Matrice, la parrocchia San Silvestro e l'associazione Demetra che aveva registrato il marchio per poter organizzare la sagra del prosciutto a Santa Maria della Strada. La sua denominazione è salva, ma non parteciperà comunque alla festa del 13,14 e 15 agosto sul prato dell'antica basilica longobarda

Il 14, 15 e 16 agosto sul prato della splendida chiesa di Santa Maria della Strada, a Matrice, si svolgerà la sagra del prosciutto. L’iniziativa, organizzata dalla parrocchia, in collaborazione con l’associazione di promozione sociale Amici di San Silvestro papa, rientra nel cartellone di festeggiamenti per la solennità religiosa in onore della Vergine Maria Assunta in cielo e per San Rocco.

sagra prosciutto matrice

E fin qui nulla di strano: da cinquant’anni questa festa viene organizzata a Santa Maria della Strada con il suo discreto successo di pubblico. Ma l’edizione 2023 si caratterizza per una particolarità: la proprietà della sagra è stata nei mesi addietro al centro di una querelle giudiziaria tra il Comune di Matrice, il parroco don Mariano Gioia e un’altra associazione, la Demetra, presieduta da Daniele Di Cicco.

Questi i fatti: Demetra, che opera nel campo del volontariato e in vari ambiti tra cui quello enogastronomico, per mesi ha cercato un dialogo col Comune per inserirsi nell’organizzazione dell’evento senza riuscirci. A febbraio del 2023 chiede e ottiene dal ministero delle Imprese e del Made in Italy la registrazione del marchio Sagra del prosciutto di Santa Maria Della Strada, tanto che, un mesetto più tardi, presenta, senza esitare, le sue attività e iniziative future citando, tra le altre cose, anche l’organizzazione di questa manifestazione per il 13,14 e 15 agosto.

Santa Maria della Strada Matrice

La cosa manda su tutte le furie il Comune di Matrice e il parroco di San Silvestro Papa che fanno ricorso chiedendo che l’associazione non utilizzi il marchio. Il 10 agosto scorso il giudice respinge questo richiesta sostenendo che il marchio registrato (DE.O.P.T.M che sta per Demetra Original Prosciutti Terre Molisane) non danneggia i ricorrenti.Non si vede, pertanto – leggiamo nella sentenza del Tribunale di Campobasso sezione Impresa –, quale potrebbe essere, nei limiti della presente cognizione cautelare, il pregiudizio subito alle parti ricorrenti per l’utilizzo, ad opera della parte resistente, di un segno distintivo in realtà diverso dal marchio – registrato – della cui illegittimità ci si duole”.

Due giorni dopo quella sentenza, pubblicata dal presidente di Demetra sulla sua pagina facebook, Di Cicco ha scritto un post amaro sulla vicenda chiedendosi se valeva la pena spendere tante risorse ed energie per non ascoltare le istanze della sua associazione e invitando parroco e Comune a un confronto.

Dal canto loro Demetra ha rinunciato all’organizzazione della sagra anche perché, a questo punto, ce ne sarebbero state due negli stessi giorni e nello stesso luogo. Insomma, una vittoria di Pirro per Demetra che almeno ha ottenuto – come conclude Di Cicco – “chiarezza e giustizia sul ruolo dell’associazione in qualità di ente del terzo settore”.

 

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