Frosolone

Arte contemporanea, musica e natura alle Fonticelle per il festival che celebra la casa

Il festival estivo organizzato dall’Associazione culturale i Complementari alle Fonticelle di Frosolone vede la sua terza edizione durante le giornate dell’11-12-13 agosto.
Il festival si baserà su tre tematiche fondamentali: quella dell’arte che prevede un coinvolgimento di artisti di arte contemporanea, che dopo aver creato dei progetti artistici li presenteranno durante le prime due serate del festival. La musica, presente per tutte e tre le serate e in particolar modo l’ultima che prevede un concerto di Gnut come special guest, e la natura: elemento fondamentale della location.

Le Fonticelle di Frosolone è un luogo immerso nel verde a Frosolone, in provincia di Isernia, il progetto nasce nel 2020 in piena pandemia, quando le sorelle Alicya e Maria Elena Ricciuto, dovendosi ritrovare a riconsiderare i loro spazi quotidiani, decidono di riabitare quel luogo che dista pochi metri da casa loro e che avevano abitato da sempre. Quella della riappropriazione di un posto è una tematica centrale per il progetto che rende possibile l’idea di abitare e quindi di “farsi e fare casa”.

Come la scorsa edizione, gli artisti sono stati invitati a riflettere sulla tematica della casa, dell’abitare un luogo e del sentirsi appartenere a qualcosa: “Cos’è per te casa?”, quest’anno i nomi sono: Matteo Coluccia, Ivana Pia Lorusso, Eleonora Cutini e Letizia Scarpello. I loro progetti prevedono una creazione in loco, quindi l’immersione con l’ambiente sarà totale. L’idea è quella di creare stimoli e scambi tra artisti e con il pubblico, in un ambiente di circolazione quotidiana che proprio per questo motivo accoglie un pubblico vasto per avvicinarlo all’arte contemporanea. Gli artisti sono invitati a interagire con il luogo stesso dell’esposizione e con l’ambiente circostante a tal punto da sentirsi veramente a casa, facendo in modo che possano appropriarsi di un senso di “naturalezza” in modo tale che anche il pubblico, avvertendolo, possa sentirsi a casa e ancora di più, possa domandarsi quale sia e cosa sia casa. Gli artisti vivranno i luoghi comuni, in spazi condivisi in modo tale da rendere quanto più produttivo e stimolante lo scambio.

Matteo Coluccia è un’artista pugliese, che vive attualmente a Firenze, è un artista visivo che utilizza media tradizionali (performance, scultura, pittura, disegno e stampa) in una versione ambigua, ridotta e meccanizzata; fintamente popolare. Per questa edizione del festival presenterà un progetto dal nome “Ben Cromwell e il destino limaccioso dei numeri nascosti” e i protagonisti saranno numeri e chiocciole di lumaca come simbolo di casa e nomadismo.

Ivana Pia Lorusso è un’artista visiva, performer e attivista transfemminista di Bari. Al centro della sua ricerca e pratica artistica pone le rivendicazioni del femminismo intersezionale, utilizzando fotografia, video, installazione, scultura e performance per elicitare il dibattito sull’oppressione estetica, il giudizio sui corpi e la malattia intesa da una prospettiva bio-psico-sociale. Ivana proporrà un’esposizione frutto di alcuni laboratori svolti con il centro di salute mentale “S.co.r.i.m.a.a. Acli” di Frosolone, il suo obiettivo è quello di trasmettere il messaggio di amare sempre il proprio corpo, accettando anche la possibilità di essere fragili. Il corpo per Ivana è la prima e vera esperienza di casa. Un posto in cui stare bene.

Eleonora Cutini è un’artista multidisciplinare nata ad Amandola. La sua ricerca artistica è incentrata sulla rappresentazione di paesaggi immaginari abitati da elementi archetipi, familiari, ma al tempo stesso perturbanti, con lo scopo di far emergere dalla profondità dell’animo umano la necessità di (ri)cercare e (ri)avvicinarsi al dimenticato. Eleonora propone per il festival degli ambienti da attraversare, cuciti e dipinti, sono presenti degli elementi familiari ricorrenti nelle varie generazioni, che vanno a creare una narrazione visiva fatta di archetipi che abitano i nostri ricordi, più o meno piacevoli che siano, proprio come se fosse il muro di un’abitazione. Inoltre presenterà al festival un cortometraggio, frutto di diversi premi.

Letizia Scarpello un’artista di Pescara, è membro del collettivo artistico “Senza Bagno”. Letizia presenta per il festival un’istallazione che dialogherà con l’ambiente sia durante le giornate del festival che in quelle successive. Vuole lasciare al pubblico una totale libertà di interpretazione del suo lavoro, senza offrire informazioni specifiche. L’intenzione è che ognuno possa farsi delle domande e attivare delle riflessioni.

L’ultima serata non prevede interventi artistici, ma solo musicali, il concerto sarà fruibile tramite una prenotazione. È prevista l’apertura del concerto da parte dei ragazzi di A volte Ritornano di Campobasso, gruppo di amici che decide di riunirsi durante gli anni del Liceo perché Campobasso si allontana sempre di più dallo scenario della musica live, decidono così di lanciare ogni anno degli eventi che prevedono dei veri e propri temi, quindi la scaletta musicale dipenderà dal tema scelto.

Star della serata sarà Gnut: Claudio Domestico è una tra le migliori voci del cantautorato contemporaneo. Napoletano classe ’81, è un cantautore, chitarrista, produttore e compositore di colonne sonore. Le sue influenze musicali partono dal folk inglese di Nick Drake e John Martin, passando per la canzone napoletana, il Blues e la musica africana del Mali. Le giornate saranno ricche di attività e i programmi prevedono diverse collaborazioni con associazioni o attività locali come attività didattiche con la Ludoteca Hakuna Matata di Frosolone, arrampicata con la palestra di Oratino Morgia Climbing, mountain bike con Erik Ferrante , trekking con la guida escursionistica Michele Permanente, una serata gestita dal circolo letterario Beatnik di Campobasso e l’apertura del concerto finale gestita dal gruppo dei ragazzi di A Volte Ritornano di Campobasso. Le serate saranno accompagnate da cibo locale e stand a cura di attività locali. 

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