Colletorto

“Arrèt’ ch’è cicen’ Proverbi Canti Filastrocche e Racconti di Colletorto”, presentazione del libro di Ubaldo Spina

Un’estate in paese con tanti libri di autori locali. Nel Borgo degli Angioini, domani sabato 5 agosto, una serata dedicata alla lingua del cuore che puntualmente affascina chi ama fare un viaggio emotivo nel mondo delle proprie radici. Tra il Palazzo Marchesale e la Torre della Regina alle 22 verrà presentato il libro “Arrèt’ ch’è cic’n’. Proverbi, Canti, Filastrocche, Racconti di Colletorto”. Autore Ubaldo Spina, studioso attento del lessico colletortese che in questi ultimi due anni finalmente sale in cattedra per non dimenticare una lingua che raccoglie un po’ buona parte della cultura appartenente alla vita di ieri.

Libro colletorto

Le oltre 400 pagine del libro sono straordinarie perché contengono un modus vivendi che abbraccia il cammino delle storie individuali e collettive. I proverbi, precisa l’autore, sono organizzati per tematiche, che spaziano attraverso tutti gli aspetti della vita, affettiva, familiare, sociale, economica della realtà colletortese. Molti proverbi dialettali richiamano nel linguaggio e nei contenuti il mondo contadino e l’economia agricola. C’è una vena evidente di un mondo umile, semplice e povero. Fatto di privazioni, sacrifici, di accettazione fatalistica e rassegnata di essi, in cui però emergono valori limpidissimi, come il senso della famiglia, l’amicizia, l’onestà e la solidarietà. Un libro da leggere con curiosità, dove ogni colletortese può ritrovare felicemente un pezzo di vita oppure un’esperienza che gli appartiene. Il volume segue il dizionario colletortese. Porta senz’altro l’autore Ubaldo Spina a completare un itinerario di ricerca lessicale di alto profilo che lo annovera tra gli studiosi più importanti del nostro Molise. Con questo fresco di stampa, frutto di tanti anni di ricerca, il dialetto di Colletorto si rianima per mettere in piedi un corpus di vita quotidiana decisamente deliziosa nel sapere e negli insegnamenti di vita concreta.

All’interno del libro è possibile trovare tante piccole perle espressive, incisive, di assoluta verità, nonostante il dominio dei tempi moderni. Il suono dei racconti è delizioso. Ridà tono ad un modus vivendi simpaticissimo. Ricco di voci emotive e di stili di vita dal sapore demologico. Tutti tesi a rianimare la forza della memoria per combattere ogni forma di degrado dell’io.

In sede di presentazione  porteranno i saluti il sindaco Cosimo Mele e la presidente dell’associazione La Coccinella Camilla Di Rocco. Interverranno Antonio Mucciaccio e Luigi Pizzuto curatore della prefazione. Nell’occasione saranno esposte le terrecotte dei nostri avi. L’Editrice Lampo ha curato la pubblicazione. Bella la copertina che mette in primo piano u cic’n’. Uno dei contenitori d’acqua tra i più usati all’epoca in campagna dai contadini.

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