A sud di Campomarino c’è un paradiso naturale che ancora pochi conoscono e che offre uno spettacolo davvero suggestivo ai turisti che si avventurano sulla Statale 16 per poi imboccare il viottolo vicino la ferrovia, lasciare l’auto e percorrere la stradina brecciata che curva sulla sabbia. Di colpo si apre uno squarcio spettacolare: una lingua di sabbia infinita, che arriva e supera la foce del Saccione, affacciata su un mare di un azzurro incantevole dove nidifica la tartaruga caretta-caretta, che non è rarissimo incrociare. Qui, alcuni chilometri dopo la pineta spingendosi verso la Puglia, è protagonista assoluta la natura, con una ricca macchia mediterranea che profuma di ginepro e rosmarino, con mammiferi e uccelli tipici delle dune marine che godono di un habitat ancora inalterato.
Nulla da invidiare alla rinomata Punta Aderci di Vasto, dove moltissimi molisani partono, armati da pazienza e aspettative, per una giornata di mare da ricordare, in uno scenario suggestivo, disposti a percorrere a piedi i sentieri che conducono alla spiaggia i sassolini o ad attendere la navetta, e a riportare nello zaino i rifiuti prodotti per deporli nei cestini del parcheggio, in ossequio al decalogo che impone lo status di riserva naturale, marina in questo caso. Già perchè Punta Aderci è una riserva marina, e come tale è protetta. L’inquinamento è un rischio da arginare, i fruitori sono soggetti a comportamenti responsabili e sostenibili. L’ecosistema litorale è uno degli ambienti terrestri più selettivi per lo sviluppo delle piante, e l’azione dell’uomo va ridotta al minimo.
Al contrario nella spiaggia di Ramitelli, come è convenzionalmente definita, ognuno può fare “quello che vuole”, mettendo in pericolo, con un’azione a medio e lungo termine, la sopravvivenza delle dune (che non sono strutture statiche, sono instabili e soggette a continui spostamenti e ridimensionamenti) e delle specie che le popolano, dal gheppio alla garzetta al fratino, dalle caretta-caretta alle tartarughe terrestri. Ci vuole davvero poco a rompere i delicati equilibri della natura, e purtroppo non basta la buona volontà di qualche ambientalista che è riuscito a strappare al Comune la garanzia di contenitori per i rifiuti e del relativo servizi di svuotamento.
“Siamo in Molise, eppure sembra un altro mondo, lontano dal caos dei lidi, dalla musica, dalle auto, dalla folla. Questo è un posto bellissimo” racconta un visitatore arrivato dal nord Italia in cerca di quiete e bellezza, stregato dalla natura “selvaggia” del posto. “Ma perchè non c’è nemmeno un cartello che invita a comportarsi in un certo modo?” aggiunge.
La risposta è fin troppo facile: questo tratto di costa, sebbene prezioso dal punto di vista del paesaggio e con una vegetazione di pregio e “in via di estinzione”, è accessibile a chiunque senza limitazioni che non siano il personale buon senso e la personale educazione perchè non è tutelata da nessuno. Da qui la proposta che lancia un ambientalista del territorio: trasformarla in una riserva naturale marina.
“Il Molise – spiega Fabio Ventriglia Campana – è una delle poche regioni italiane senza riserva marina protetta. Eppure questa spiaggia a sud di Campomarino, dove esiste macchia mediterranea, dove nidificano le tartarughe caretta-caretta e dove ci sono fauna e avifauna tipiche, avrebbe proprio le carte in regola per diventare la prima riserva marina del Molise”.
Non è ora di crearla? L’appello – suffragato dalla bellezza delle immagini che lasciano senza fiato – è rivolto a chi detiene ruoli istituzionali, a cominciare dal nuovo presidente della Regione Francesco Roberti che il mare lo conosce e lo ama.
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