Il caso

10 aggressioni in 3 mesi, la lupa di Vasto sarà catturata. Il presidente del Parco della Maiella: “Ci riusciremo in pochi giorni”

È stato definito un canide, ma secondo accertamenti dai morsi e dalle descrizioni dei testimoni, nonché dall’analisi di molti filmati e fotografie, si tratta di una lupa. Dieci persone aggredite in poco più di tre mesi, tra cui alcuni minorenni e diversi i casi finiti in ospedale, nessuno dei quali giudicato gravissimo. La lupa di Vasto, avvistata in più occasioni proprio sulla spiaggia della marina dove ha morso turisti e residenti, non è stata catturata finora. Una svolta arriva dal piano di cattura approntato dal Parco Nazionale della Majella, come ha spiegato il presidente dell’ente Lucio Zazzara in televisione. Durante la trasmissione di Canale 5 Morning News condotta da Simona Branchetti Zazzara ha spiegato che “è stato creato già un sistema di cattura, quindi contiamo di riuscirci nel giro di qualche giorno”.

“Ci troviamo di fronte a un animale che ha un comportamento molto anomalo, quindi abbiamo da fare un lavoro in più, che è quello di interpretare il comportamento e individuare i circuiti preferenziali e utilizzare i metodi più adatti, che devono essere sempre dei metodi protettivi. Non si riesce a prendere – ha detto ancora Zazzara – perché è un animale che ha una mobilità molto alta e cambia frequentemente itinerari. Comunque, noi abbiamo ricostruito un quadro delle sue frequentazioni e creato già un sistema di cattura fatto sia di catture visive che si catture fisiche”.

Presunto lupo vasto

La storia del canide tiene banco sulle cronache locali da molte settimane, e riguarda direttamente il Molise sia per la vicinanza geografica che per la presenza, nelle zone coinvolte da avvistamenti e aggressioni, di molisani che frequentano la spiaggia e il centro di Vasto. L’animale la notte del 27 luglio scorso, sulla spiaggia di Vasto Marina, ha aggredito e ferito due fidanzati di 20 e 18 anni, lui di Lucera e lei del posto. L’ultima aggressione si è verificata l’11 agosto sul litorale di San Salvo ai danni di una bambina di 11 anni. E proprio qui è stato possibile repertare gli elementi biologici utili a capire quale sia la natura dell’animale.

leggi anche
vasto marina mare spiaggia paesaggio panorama
Allestita task force
Bimbi azzannati da un animale a Vasto Marina, gabbia e fototrappola per catturarlo

Intanto i servizi di controllo sono stati rafforzati con l’estensione anche nella parte della costa, in particolare sulla parte sabbiosa, coinvolgendo la capitaneria di porto di Vasto, in particolare negli orari serali e notturni. Le sale operative delle forze dell’ordine sono allertate perché ogni segnalazione pervenuta sull’argomento “canide” sia dirottata ai carabinieri forestali che la riferiranno al servizio veterinario del Parco Maiella.

Sono state predisposte videotrappole per registrare e trasmettere in diretta immagini dell’animale o dello scenario che si verifica. Le videotrappole riescono a ricostruire il suo ambiente, il circuito in cui si muove. Secondo il presidente del Parco della Maiella però “non abbiamo ancora nessuna certezza che si tratti di un lupo. Ci muoviamo secondo il protocollo massimo, cioè come se dovessimo catturare un animale protetto”.

Non è d’accordo Giovanni Todaro, giornalista naturalista e scrittore, che dopo aver analizzato un video diventato virale sul web girato l’8 agosto proprio a Vasto marina e dopo essersi consultato con Andrea Mazzatenta, psicobiologo e psicologo animale dell’Università Gabriele D’Annunzio di Chieti, ha dichiarato: “Si tratta sicuramente di un lupo ed è una femmina”.

“Il lupo – ha spiegato Mazzatenta – tendenzialmente non è un pericolo. Qui si sono realizzate delle condizioni particolari, perché siamo in un posto turistico. Devo premettere che nella nostra zona abbiamo una popolazione lupina discreta, causa la presenza di diversi selvatici. Questa lupa probabilmente si è stabilita nei mesi invernali qui che, come tutte le zone turistiche, d’inverno è disabitato e, con il concomitare del Giro d’Italia e con l’avvio in ritardo della stagione turistica a causa del maltempo, questo animale si è trovato a confrontarsi con la presenza antropica, quindi sono iniziati questi disguidi”. E sulle morsicature ha aggiunto: “Non sono morsicature predatorie, altrimenti i punti di repere scelti dall’animale sarebbero altri e i danni riportati di ben altro genere. Sono morsicature definite dalla letteratura scientifica “da disciplina”, cioè l’animale le infligge per rivendicare qualcosa. In questo caso, probabilmente, il territorio, visto che, nella mente dell’animale, questo è il suo territorio, quindi la presenza umana comparsa all’improvviso potrebbe essere di grande fastidio per lui”.

Per gli esperti, comunque, c’è una sola cosa da fare: l’animale va catturato, radiocollarato e rilasciato in un’area tranquilla per far ridurre il conflitto antropico.

Più informazioni
leggi anche
lupa vasto san salvo
Abruzzo
Catturata nella notte lupa a San Salvo, test Dna per confermare se sia la stessa delle aggressioni di quest’estate
commenta