Incontro sulle rinnovabili

Transizione ecologica, Cgil e Legambiente: “Si sblocchino i 59 progetti in cantiere che aspettano l’approvazione del governo”

In arrivo e prossimo alla valutazione il progetto Eolico Offshore Molise, l’unico Parco eolico offshore della Regione, da 1.800 MW distribuiti su 120 pale alte 150 metri e posto ad una distanza di circa 25 km dalla costa

La giusta transizione energetica, attraverso l’innovazione e lo sviluppo del territorio, può e deve essere, anche in Molise, un trampolino di lancio per la creazione di nuovi posti di lavoro e per contrastare lo spopolamento del Meridione. È questo, in sintesi, il messaggio che Legambiente e Cgil lanciano oggi da Termoli in occasione dell’incontro “Molise e transizione energetica: quali prospettive” organizzato nella tappa di apertura di Goletta Verde che resterà in Molise fino al 28 luglio.

Il basso Molise, e in particolare Termoli, sarà il fulcro della transizione ecologica molisana con i progetti della Gigafactory di Stellantis e dell’eolico offshore che hanno l’obiettivo di cambiare il volto dell’economia regionale seguendo la via della sostenibilità. Per questo per Legambiente e Cgil è “fondamentale che il Molise acceleri il passo in questa direzione tracciando un percorso comune finalizzato a promuovere una giusta transizione ecologica, sostenibile da un punto di vista sociale e ambientale. 

Il Molise può e deve fare molto di più in termini di transizione energetica puntando ancor di più sulle fonti rinnovabili e sbloccando quei progetti ancora in fase di valutazione e che hanno al centro le fonti pulite fatte bene. Ad oggi sul territorio molisano sono 59 i progetti a fonti rinnovabili in attesa di valutazione statale. Una cifra rilevante, che sottolinea da una parte la possibilità di raggiungere in tempi brevi la decarbonizzazione del sistema energetico elettrico, e dall’altra le opportunità di sviluppo locale, di crescita di posti di lavoro. In arrivo e prossimo alla valutazione statale anche l’Eolico Offshore Molise, da 1.800 MW distribuiti su 120 pale alte 150 metri e posto ad una distanza di circa 25 km dalla costa.

All’incontro “Molise e transizione energetica: quali prospettive” hanno partecipato: Mattia Lolli, portavoce Goletta Verde e Segreteria Nazionale Legambiente, Paolo De Socio, segretario generale Cgil Molise, Andrea De Marco, presidente Legambiente Molise, Francesco Roberti, presidente Regione Molise; Paolo Della Ventura, ambasciatore del Patto Europeo per il Clima; Vincenzo Longobardi, presidente Confindustria Molise; Carmine Ranieri, segretario Generale Cgil Abruzzo Molise e Sandro Del Fattore, Cgil nazionale.

“La crisi climatica in atto – dichiara Mattia Lolli, Portavoce Goletta Verde la si affronta anche puntando e investendo maggiormente sulle rinnovali e attraverso politiche climatiche lungimiranti non più rimandabili. Quando sta accadendo in Italia, colpita sempre di più da eventi meteo estremi come quelli che questa settimana hanno spezzato in due il Paese tra tempeste, grandinate e incendi, ci ricorda che non c’è più tempo da perdere. Una delle azioni da portare avanti riguarda proprio la diffusione e lo sviluppo delle fonti rinnovabili abbandonando l’utilizzo delle fonti fossili, una scelta che fa bene all’ambiente e che può generare anche nuova occupazione andando, così, nella giusta transizione energetica indicata dall’Europa. Le enormi potenzialità, espresse dal Mezzogiorno e anche dal Molise in merito alla produzione di energia pulita, rappresentano un’opportunità e un’occasione importante che l’Italia non deve perdere e su cui deve accelerare il passo”.

“Le risorse messe in campo dai finanziamenti nazionali e europei – ha dichiarato Paolo De Socio, Segretario Generale CGIL Molise – devono essere vincolate anche alla realizzazione di obiettivi riguardanti una transizione ecologica che contenga investimenti in ricerca e formazione, e che garantisca una politica di accompagnamento occupazionale. È necessario che in Molise si affronti una discussione seria, che parli di sbocchi produttivi, rilancio delle infrastrutture portuali e rilancio della ZES. Una discussione che valuti tutte le opportunità legate alla strutturazione di un auspicabile centro di ricerca, magari unito alla proposta formativa dell’Università, che approfondisca tutti i temi ivi compresi quelli legati alla sostenibilità della transizione ecologica in tutte le sue sfaccettature”.

“Nonostante le ottime performance raggiunte dal Molise in merito alla produzione di energie rinnovabili – commenta Andrea De Marco, Presidente Legambiente Molise – purtroppo, stando ai dati di Terna, i 2/3 dell’energia prodotta in regione deriva ancora da centrali turbogas. È necessario accelerare la transizione energetica, quindi chiudere queste centrali. Non solo, urge potenziare gli uffici regionali a servizio del territorio, in particolare l’ufficio dell’assessorato all’ambiente che, a causa della mancanza di personale, non ha la possibilità di valutare in maniera veloce e idonea le pratiche presentate per la realizzazione di nuovi impianti”.

Il duello tra fonti rinnovabili e fossili: La Regione Molise sul fronte delle rinnovabili presenta numeri significativi.  Guardando ai soli consumi interni, i 718 MW di potenza installata da fonti rinnovabili, distribuiti su 5 mila impianti presenti, riescono a generare – tra bioenergia, eolico, solare fotovoltaico e idroelettrico – una quantità di energia pari al 47,7% del totale della produzione a livello regionale e pari a oltre il 70% circa della domanda. È evidente che tali risultati esprimono un considerevole potenziale da parte della Regione, messo in evidenza dai 71 Comuni 100% rinnovabili elettrici, ossia i comuni in cui le rinnovabili presenti producono, teoricamente, più energia di quella consumata dalle famiglie residenti”.

Per Legambiente è importante che tali potenzialità non vengano sprecate e che si abbia il coraggio di abbandonare le fonti fossili. Il Molise, viste le sue caratteristiche geografiche e socioeconomiche, è la seconda Regione più piccola del nostro Paese, dopo la Valle D’Aosta, e ha prodotto, nel 2022, 2.486,6 GWh di energia, pari allo 0,9% dell’energia elettrica complessivamente prodotta in Italia. Questa energia è generata per il 52,3% da fonti fossili, con un ruolo di assoluto predominio del gas. Un trend che rischierà di rafforzarsi a causa dei 2 nuovi progetti presentati sulla centrale termoelettrica di Termoli, che nel 2023 si è aggiudicata l’asta del Capacity Market. Tali progetti prevedono l’installazione di 4 motori endotermici con 74,8 MW totali di nuova potenza a gas fossile, approvata nel 2020, e – ancora in attesa di VIA – l’installazione di una ulteriore unità, che porterebbe la potenza complessiva della centrale a 111 MW.

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