Termoli

Stellantis, nel giorno in cui Tavares incontra il Ministro lavoratori in sciopero: “Chiarire il nostro futuro”

Nella giornata in cui molti lavoratori del gruppo erede della Fiat incrociano le braccia, il numero uno di Stellantis vede il ministro Urso: si va verso un ‘accordo di transizione’

Mentre il ministro delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso incontrava i vertici Stellantis, compreso l’Ad Carlos Tavares, nella giornata di oggi 10 luglio migliaia di lavoratori del settore metalmeccanico sono in sciopero per chiedere maggiori garanzie sul proprio futuro occupazionale. Fra loro anche tanti dipendenti dello stabilimento di Termoli, preoccupati per gli annunciati esuberi dovuto alla trasformazione degli attuali impianti nella futura Gigafactory, con una perdita di posti di lavoro stimata in circa 500.

“A Termoli lo sciopero ha avuto un’adesione di circa il 40 per cento al primo turno” fa sapere il sindacalista Uil Francesco Guida. Davanti alle telecamere, l’esponente Uilm ha spiegato i motivi dello sciopero. “Chiediamo di aprire tavolo di confronto col ministro Urso, Stellantis e Acc per capire tempi e modalità del passaggio di tutti i lavoratori da una società all’altra”.

Il sindacalista Fiom-Cgil Giuseppe Tarantino ha parlato di “preoccupazione fra i lavoratori. Oggi mandiamo un segnale al Governo. Al nuovo Governo regionale chiediamo di chiarire quale sarà il futuro di questi lavoratori che dopo il 2035 con la fine del motore endotermico non avranno futuro”. Tarantino chiede inoltre di sapere “dove la Gigafactory prenderà le risorse energetiche”.

Per Marco Laviano della Fim-Cisl “la filiera metalmeccanica è in forte difficoltà. La transizione elettrica sta mettendo in crisi sia la filiera che l’indotto. Chiediamo un chiaro indirizzo per politiche di settore che favoriscano insediamenti industriali, occupazione e possibilità per i lavoratori metalmeccanici. Occorrono fondi strutturali”.

Stellantis sciopero
Stellantis sciopero
Stellantis sciopero

Lo sciopero è di quattro ore per turno e ha visto coinvolte tutte le regioni del centrosud dal Lazio all’Umbria, dall’Abruzzo al Molise fino alla Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna, mentre al Nord la giornata di sciopero era stata quella di venerdì scorso.

Uno sciopero che arriva proprio nelle ore del vertice tenuto stamattina a Palazzo Piacentini fra l’amministratore delegato di Stellantis Carlos Tavares e il ministro Urso, in quello che viene definito da una nota ufficiale del Mimit “un cordiale e costruttivo colloquio durato 90 minuti.

Le parti hanno condiviso la necessità di invertire da subito il trend produttivo negativo degli ultimi venti anni, nella convinzione che l’Italia possa consolidare, nel nuovo contesto globale, la sua produzione industriale orgoglio del Made in Italy.

Il ministro Urso ha illustrato il documento di politica industriale sull’automotive elaborato sulla base anche del confronto con le parti sociali e produttive e con le Regioni sede di stabilimenti di Stellantis, nel quale si indicano obiettivi e modalità per aumentare i livelli produttivi, ampliare la gamma dei modelli, investire su ricerca e innovazione, a tutela della occupazione e della intera filiera del settore.

Le parti, condividendo gli obiettivi del documento, hanno costituto un gruppo di lavoro tecnico per giungere entro la fine del mese ad un “accordo di transizione” nel quadro di una rinnovata politica industriale europea che dovrà tutelare la produzione e l’occupazione interna”.

stellantis ministro urso incontro

Restano però molto i dubbi, non solo per Termoli. “Abbiamo bisogno di meno annunci e più fatti concreti, abbiamo bisogno di tavoli che portino a soluzioni e non siano formalità, abbiamo bisogno di utilizzare ogni minuto a disposizione per cercare e condividere le migliori soluzioni per risolvere le crisi e risollevare l’industria. Abbiamo perso già troppo tempo, ora il Governo deve agire e le migliaia di lavoratori in sciopero hanno mandato un chiaro messaggio: rilancio dell’industria o continua la mobilitazione” afferma il Segretario Generale Uilm Rocco Palombella.

“La filiera dell’automotive, compreso l’indotto e l’appalto, è centrale in molti territori del Centro-Sud, a partire da Sevel, Stellantis, Bosch Bari e Industria Italiana Autobus, anche con progetti importanti come la Gigafactory di Termoli – sottolinea il leader Uilm – ma dal Governo non abbiamo ricevuto nessuna strategia industriale, nessun piano del settore, ma, al contrario, abbiamo registrato assenza di idee concrete e pericolosi rinvii sull’inderogabile passaggio della transizione ecologica”.

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