Dal coordinamento associazioni animaliste

Randagismo, in Molise record. L’appello degli animalisti ai proprietari dei cani: “Non fateli accoppiare”

Le strutture di accoglienza hanno quasi tutte oltrepassato il numero massimo delle 250 unità così come previsto dalla normativa regionale e si corre il rischio che i “comuni debbano ricoverare i propri cani in strutture fuori regione con costi di mantenimento pro cane molto più elevati"

Evitare di far accoppiare i cani. L’obiettivo: impedire in questo modo problematiche igienico sanitarie e di pubblica sicurezza causate dal fenomeno dilagante del randagismo.

L’appello, rivolto a tutti i molisani proprietari di cani fertili, è del neo nato coordinamento di 13 associazioni animaliste molisane.

Nell’analisi stilata dalle associazioni emerge che le strutture di accoglienza dei randagi hanno già quasi tutte oltrepassato il numero massimo delle 250 unità così come dettato dalla normativa regionale vigente e si corre il rischio oramai prossimo che i “comuni debbano ricoverare i propri cani in strutture fuori regione con costi di mantenimento pro cane molto più elevati”.

La situazione generale del triste ed inarrestabile fenomeno del randagismo (fenomeno soprattutto culturale) ha raggiunto livelli da record, e vede il Molise, nonostante sia una nano regione, ai primi posti della classifica nazionale per numero di cani non regolarizzati in proporzione al numero di abitanti, si calcola che circa il 70 % dei cani padronali non sia registrato presso l’anagrafe canina regionale, tutti cani dunque, potenziali randagi.

“Questa assurda condizione – si legge nella nota a firma del neo coordinamento – è stata creata dal totale abbandono del territorio compiuto per oltre 30 anni da parte degli Enti preposti ad arginare il fenomeno in primis le 136 amministrazioni comunali ed i Dipartimenti di Prevenzione Veterinaria, che hanno omesso il controllo dei loro territori rivolto soprattutto le condizioni di detenzione dei cani di proprietà”.

Le 13 associazioni definiscono la situazione “oramai non più sostenibile anche a causa di una totale mancanza di programmazione riguardo il fenomeno da parte degli enti preposti, ed ha fortemente voluto l’istituzione di due tavoli tecnici presso le due prefetture con il fine di stabilire in sinergia con tutti i soggetti coinvolti, una linea programmatica di intervento da attuare in tempi relativamente brevi. Questa sarà l’ultima opportunità – ribadisce il coordinamento animalista – che verrà data ai nuovi rappresentanti della politica regionale, dopo di che le associazioni saranno costrette ad incrociare le braccia e fare esplodere definitivamente il fenomeno, che solamente grazie all’incessante lavoro profuso in tanti anni dai volontari operativi sul territorio si è riuscito ad arginare parzialmente. Un invito accorato, dunque, anche alla popolazione molisana affinché si impegni a non far proliferare ulteriormente i propri cani che non faranno altro che incentivare il numero dei cani rinchiusi in strutture oramai sature ed il numero dei randagi vaganti in regione”.

Più informazioni
commenta