L'intervista

Nick Di Michele e altri due lasciano i 5 Stelle: “Noi abbandonati, il Movimento è finito. E Patriciello ha ragione sui candidati”

Insieme con Daniela Decaro e Antonio Bovio lascia i pentastellati e forma il gruppo civico 'Termoli 2024' in polemica contro la gestione del partito prima e post Regionali 2023

Nick Di Michele, Daniela Decaro e Antonio Bovio hanno lasciato il Movimento Cinque Stelle. I tre consiglieri comunali termolesi hanno preso questa decisione a una settimana dal risultato deludente delle Elezioni regionali 2023 che ha visto precipitare il M5S al 7%. Una scelta sicuramente sofferta, ma dovuta al metodo di scelta del candidato presidente Roberto Gravina, sul quale ha spinto con forza Antonio Federico in alleanza col Pd. E poi per l’assenza totale di confronto post elezioni.

m5s Termoli

“Il Movimento nel tempo si è trasformato strutturalmente adattandosi alle esigenze della logica politica – si legge in un comunicato dei tre consiglieri -. Non recriminiamo e non disconosciamo quanto fatto sin ora perché abbiamo sempre agito come gruppo consiliare di Termoli nel rispetto dei cittadini e tenendo sempre a mente le linee guida degli albori ma non ci riconosciamo più in quel disegno armonioso in cui “uno valeva uno” bandiera delle battaglie portate in piazza.

L’obiettivo principe per noi è ricostruire un legame con la comunità, riattivare i meccanismi di partecipazione alla vita sociale ed economica, oggi mortificata, restituendo a ciascuna persona la possibilità e la libertà di coltivare la coscienza di un dovere civico e di esplicare la propria umanità”.

Di Michele, due volte candidato sindaco a Termoli e da oltre dieci anni punto di riferimento dei grillini in città, è inoltre il primo dei non eletti nella lista pentastellata con 720 voti riportati. Ma evidentemente i malumori partono da lontano. A confermarlo è lui stesso.

giuseppe conte a termoli m5s

 

da sinistra Ippazio Stamerra, Daniela Decaro, Giuseppe Conte e Antonio Bovio

 

Come mai questa decisione?

“È stata una cosa abbastanza lunga. Noi a Termoli non siamo mai stati supportati a livello territoriale. Avevamo il ministro della Salute (Giulia Grillo, governo Conte I) e non siamo mai riusciti a parlarci. Sul Punto Nascite del San Timoteo siamo andati a Roma per essere ricevuti da lei e ci hanno fatto parlare col suo segretario particolare”.

Disparità di trattamento rispetto ad altri?

“Nel 2019, per la campagna elettorale delle comunali, Di Maio è andato quattro volte a Campobasso, la ministra Trenta due. Da noi è venuto Paragone che poi ci ha mandati al diavolo”.

Eppure i voti al M5S a Termoli non sono mai mancati, fino alle Regionali di pochi giorni fa.

“Nel 2018 abbiamo preso oltre il 50% alla Camera. Alle scorse Politiche il 30%. Ma siamo sempre stati molto bistrattati. Anche i sei consiglieri regionali uscente non ci hanno sempre aiutati”.

Perché secondo lei il M5S è crollato alle scorse Regionali?

“Il simbolo del Movimento non ha più appeal. Le persone hanno votato me come candidato, non il simbolo. Su questo per una volta devo dare ragione a Patriciello, i partiti sono svuotati di ogni identità”.

Quindi errori che arrivano da lontano.

“Non si può dare la colpa a chi si candida. Il Movimento Cinque Stelle è finito. Prima con la Lega, poi col Pd, poi appoggiamo Draghi. Le persone sono completamente stranite. E basta guardare la reazione alla mia decisione: dovrebbero coprirmi di insulti, invece le persone se ne fregano. Non saremo mai come la Francia dove per la vita di un ragazzo mettono a ferro e fuoco le città e fanno bene”.

Se fosse stato eletto avrebbe preso la stessa decisione?

“Probabilmente sì. Il Movimento è diventato Conte dipendente, senza di lui non esistiamo più. Siamo passati in pochi mesi dal 25 al 7%, qualcuno si dovrebbe assumere la responsabilità di questa débâcle ma dopo 10 giorni nessuno ha detto niente”.

Si riferisce ad Antonio Federico?

“Antonio Federico si deve assumere le sue responsabilità, dire se ritiene di aver agito bene oppure no, dire cosa intende fare. Dopo 10 giorni non abbiamo ancora una risposta. Anche i due che sono stati eletti non hanno detto niente, nemmeno un ringraziamento per i voti presi. Silenzio totale. Allora io cedo il passo, mai mi nasconderò”.

È stata una scelta difficile?

“Sicuramente è stata una scelta pesante. Però dopo 11-12 anni di battaglie mi sono rotto le scatole. Mi sono incatenato, ho occupato la sala consiliare due volte, ho scritto al Prefetto. La battaglia sul Tunnel chi l’ha portata avanti? Oggi tutti rivendicano i meriti ma io mi sono pagato di tasca mia pure l’avvocato”.

È stato sbagliato puntare su Gravina come candidato presidente?

“Non è stata una scelta sbagliata, non avevamo nessuno. In realtà non siamo riusciti a creare una classe dirigente. La stessa cosa si può dire anche del centrodestra. Tu non puoi essere sindaco, presidente della Provincia e candidato governatore. Significa che non è una classe politica dirigente e se continua così il Molise scomparirà. C’è ancora un barlume di possibilità ma di questo passo fra qualche anno qualcuno presenterà un disegno di legge che cancella le regioni sotto i 300mila abitanti”.

Ora con Daniela Decaro e Antonio Bovio avete creato un nuovo gruppo consiliare.

“Esatto. Si chiama ‘Termoli 2024’ e il simbolo rappresenta persone che si prendono per mano, di giallo e di rosso. Avevamo contattato anche Ippazio Stamerra che però ha preferito restare nel M5S”.

L’anno prossimo la rivedremo in corsa per il Consiglio comunale di Termoli?

“No, intendo lasciare la politica l’anno prossimo. Ho 55 anni e non intendo restare sempre in politica come certi soloni. Però sarò di supporto a chi vorrà un aiuto per la campagna elettorale visto che un po’ di esperienza ce l’ho”.

Per l’opposizione che strada intravede?

“Si sta creando un viatico per creare qualcosa nella società civile con dei gruppi che possano lavorare per la città. Termoli sicuramente risponderà ai diktat della Regione. Chi vorrà fare una scelta diversa dovrà mettere insieme i cittadini. Però bisogna organizzarsi subito, non fare campagna elettorali gli ultimi 20 giorni com’è stato adesso”.

 

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