La nomina

L’ungherese Kornél Fàbry è il nuovo Vescovo titolare di Guardialfiera

Sarà consacrato a Budapest il 2 settembre prossimo

“Guardialfiera prega ed esulta per la nomina del suo nuovo Vescovo Titolare, e invoca l’irruzione dello Spirito divino che aiuta a credere, a vivere e a cantare insieme l’amore infinito di Dio per noi”.

E’ il messaggio di Padre Anbu Savarimuthu – parroco pallottino di “S. Maria Assunta” – indirizzato a Mons. Kornél Fabry, il nuovo Vescovo Titolare di Guardialfiera ed Ausiliare dell’Arcidiocesi Metropolitana di Esztergom-Budapest (Ungheria).

Mons. Fàbry è nato il 22 ottobre 1972 a Budapest. Ha compiuto gli studi filosofici e teologici presso quel Seminario Maggiore ed è membro della Comunità dell’Emmanuel, gruppo di rinnovamento carismatico, determinato a riscoprire i doni del battesimo. E’ stato ordinato Sacerdote il 17 giugno dell’anno 2000 ed ha conseguito il Dottorato in Teologia Biblica presso la Pontificia Università Gregoriana a Roma, nel 2008. Già qualche vagheggiatore ritiene che egli sia pure un valente suonatore di “violino tzigano”.

Vincenzo Tozzi, Sindaco di Guardialfiera, così si è espresso ieri con il presule: “Guardialfiera, città di misericordia e di perdono, gode per la sua nomina a Vescovo Titolare della nostra millenaria Cattedrale e porge sentimenti di gratitudine a Papa Francesco per il rinnovato segno di benevolenza e di apprezzamento alla nostra bella storia”. Il primo cittadino invoglia inoltre mons. Fàbry a “visitare presto questo popolo e questo nostro Molise, che non è soltanto un piccolo punto geografico del mondo, ma è uno stato d’animo, è una tenerezza, è una passione, è una epidemia! E chiunque – persino l’uomo del divino – da un momento all’altro, può ammalarsi di Molise”.

Kornél Fàbry sarà consacrato Vescovo, sabato 2 settembre alle ore 10 a Budapest, nella Basilica di Sant’Istvàn.

Il neo-eletto s’innalza così, rispondendo alle prime formule benaugurali:
“Grazie mille a tutti per i tanti auguri e per le congratulazioni. Sono molto grato a Dio e a tutti voi. Amo il mio Gesù. Possano i nostri piedi camminare insieme! Uniamoci le mani. Facciamo battere concordi i nostri cuori. I sentimenti dell’uno siano dell’altro. Il pensiero della nostra mente cantino in coro. I nostri occhi guardino l’un l’atro, e che gli sguardi siano congiunti. Imploriamo la misericordia di Dio e, insieme, ascoltiamo ora la musica del silenzio”.

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