Campobasso

Massacra la compagna quasi fino a ucciderla: estradato dalla Francia 29enne molisano

L'uomo, 29 anni, ha picchiato per mesi la compagna di 50 anni. L'epilogo della violenza a novembre scorso durante un progetto Erasmus a Lione. Gli agenti della terza sezione della questura di Campobasso hanno eseguito nei giorni scorsi il mandato di arresto europeo con l'estradizione in Italia. Il 28enne è rinchiuso nel carcere di Teramo. Il capo della Mobile, Marco Graziano: "Escalation di casi a partire dal 2021"

Oltre un anno e mezzo di botte, maltrattamenti, umiliazioni, insulti, calci, pugni. Oltre un anno e mezzo di violenza culminata in un’aggressione che ha rischiato di ucciderla in un albergo di Lione, in Francia.

E’ la storia che la Terza sezione della squadra mobile di Campobasso ha illustrato questa mattina in una conferenza stampa annunciando di aver ottenuto nei confronti del 29enne della provincia di Campobasso. Un mandato di arresto europeo (era detenuto in Francia) grazie alla richiesta del sostituto procuratore Elisa Sabusco con l’approvazione del Gip Veronica d’Agnone.

Ma loro, gli operatori della Terza sezione, insieme al sostituto commissario Angela Petrucci – sotto il coordinamento del capo della Mobile, Marco Graziano – hanno lavorato per mesi a ricostruire giorni e giorni di violenza subita da questa donna, una docente di 50 anni, anche lei della provincia di Campobasso.

Graziano Mobile
Petrucci Mobile

La coppia conviveva, un amore nato come tanti. Lui che la corteggia inisistemente e la scelta di andare a vivere insieme. Da quel momento, l’inferno. La vittima, nei mesi successivi, ha sempre subìto e giustificato. “E probabilmente – è stato riferito in conferenza stampa – non ha mai denunciato anche per vergogna”. Perchè nel 90 per cento dei casi “le vittime – ha detto Marco Graziano – sono sentimentalmente legate al proprio aguzzino che è frequentemente un compagno, un marito, uno zio, un padre… e quindi a causa di questi vincoli di parentela o affettivi, hanno sempre mille ripensamenti sul denunciare quanto subiscono”. E invece, scegliere anche soltanto di parlarne con personale specializzato “non può fare altro che aiutare a venire fuori da un vortice che da sole non si supera” ha aggiunto il sostituto commissario della Terza sezione, Angela Petrucci.

La docente, ancora oggi, a distanza di mesi, porta i segni di quel pestaggio e delle vessazioni a cui è stata costretta per mesi. Fino al 22 novembre 2022 quando recatasi in Francia per un progetto Erasmus con la scuola, il compagno aveva preteso di essere lì con lei. Un viaggio che non dimenticherà mai. Le botte sono iniziate già in macchina nel tragitto verso l’aeroporto.

Poi l’esplosione della violenza in albergo. Lui la picchia e le sbatte la testa contro il muro fino a sfinirla. Ma lei ha ancora un po’ di forza. Approfittando un momento di distrazione del 28enne che probabilmente pensa di averla uccisa, riesce a scappare dalla camera e, seminuda, corre nel bar vicino per chiedere aiuto. Da quel momento, l’uomo viene rinchiuso nel carcere di Lione. Tre giorni dopo, invece, il 25 novembre (giornata internazionale contro la violenza di genere), la professoressa bussa agli uffici della questura di Campobasso e sceglie di denunciare. “E’ stato un racconto emotivamente toccante – ha detto il sostituto Petrucci – lungo dieci ore durante le quali ci siamo fermati più volte per permettere alla vittima di superare crisi di pianto inevitabili quando si ripercorrono certe cose”.

Dieci lunghe ore in cui la donna ha racchiuso un pezzo di vita fatto di lacrime, angoscia, inquietudini e dolore. E che adesso appartengono ad un fascicolo di polizia giudiziaria che ha permesso alla procura di Campobasso di ottenere l’estradizione del 28enne (fra l’altro con precedenti in fatti di violenza) e di rinchiuderlo nel carcere di Teramo con l’accusa di lesioni gravi e maltrattamenti.

“Nel 2022 abbiamo registrato 70 casi disciplinati dal cosiddetto codice rosso – ha spiegato il capo della Mobile, Marco Graziano – ma nei primi sei mesi del 2023 siamo già a quota 43. Seppure in rapporto alla popolazione, va detto che la provincia di Campobasso è una delle province italiane con la più alta percentuale di casi di violenza”. E quindi l’appello: “Alle donne dico: denunciate – ha concluso il sostituto commissario Petrucci – qui, in questura, ci sono operatori ed operatrici che sapranno portarvi fuori con competenza, tatto e delicatezza fuori dalla spirale di violenza”.

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