Montagano

Muore investito da pala meccanica, si procede per omicidio colposo. I sindacati: “Sicurezza sul lavoro è questione nazionale”

La salma è ancora a disposizione dell'autorità giudiziaria ma il sostituto procuratore potrebbe non disporre l'autopsia. Ancora sotto sequestro l'area dove è accaduto l'incidente e il mezzo meccanico che ha travolto il 51enne. Il cordoglio di Ugl e Fp Cgil

Sarebbe stata una tragica fatalità. Dalle prime risultanze info-investigative raccolte dai carabinieri che lavorano sulla morte dell’operaio 51enne di Serracapriola investito questa mattina da una pala meccanica presso la discarica di Montagano, pare che non ci siano stati disattenzioni o negligenze da parte dell’uomo alla guida del mezzo successivamente posto sotto sequestro giudiziario.

Stava eseguendo la retromarcia quando, inavvertitamente, avrebbe investito il 51enne che era da poco arrivato al sito di Montagano per conferire degli scarti edilizi. L’uomo, infatti, era un dipendente della ditta “Fratelli Montagano” di Santa Croce di Magliano e in quel momento era sceso dal mezzo e si sarebbe trovato in una posizione dalla quale l’autista del mezzo di Giuliani non avrebbe potuto vederlo.

Su disposizione del sostituto procuratore Vittorio Gallucci, i carabinieri della Compagnia di Campobasso, stanno ascoltando, ancora in queste ore, le ultime persone “informate sui fatti” che avrebbero convalidato una ricostruzione dei fatti rilevati sul posto e già sufficientemente esaustiva.

La salma del povero operaio è ancora a disposizione dell’autorità giudiziaria e rispetto ai fatti emersi in questa fase di rilievi e di audizione dei presenti, il sostituto Gallucci potrebbe non disporre l’autopsia e consegnare la salma ai familiari già in serata.

Intanto il mondo sindacale ha espresso cordoglio alla famiglia del 51enne. L’Ugl in una nota ha scritto: “Siamo addolorati per la morte dell’operaio. È inammissibile però parlare di fatalità di fronte ad una vera e propria strage sul lavoro – scrivono Paolo Capone, segretario generale del sindacato e Nicolino Bertone, segretario regionale  – La sicurezza dei lavoratori deve tornare ad essere la massima priorità, pertanto occorrono misure preventive efficaci per garantire che ogni lavoratore possa tornare a casa sano e salvo ed evitare simili tragedie in futuro”.

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“In Italia nei primi sei mesi del 2023 sono morte sul lavoro 450 persone, 17 alla settimana.  La fascia d’età più colpita è quella tra i 55 e i 64 anni. Urgente è il tema della riforma pensionistica, in particolare nei settori di lavori gravosi. È una strage alla quale siamo stanchi di assistere”. Così Antonio Amantini di FP Cgil Molise sull’infortunio di oggi a Campobasso. “La FP Cgil Molise si stringe al dolore della famiglia e dell’intera comunità – prosegue Amantini – Continuiamo a sostenere che il tema della mancata sicurezza rimane una questione nazionale. Chiediamo con forza il rispetto delle norme, il rafforzamento della prevenzione e il potenziamento del personale per i controlli. Riteniamo che la sicurezza sul lavoro debba essere considerata un investimento e non un costo. Le alte temperature di queste ultime settimane, con esposizione al sole, per alcune fasi lavorative, mettono a rischio la salute e la tutela dei lavoratori e delle lavoratrici”.

 

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