È stata scongiurata l’ipotesi del funzionamento a intermittenza del reparto salva-vita di emodinamica dell’ospedale di Termoli. A partire da domani, 1 agosto, il reparto sarebbe stato chiuso a casi di ictus e infarti dalle 8 del mattino alle ore 14, a causa di carenze di personale e per impossibilità di fare turni per via dei necessari riposi compensativi e delle ferie.
Il reparto invece funzionerà regolarmente, h24. Lo conferma il commissario Asrem Evelina Gollo che questa mattina ha incontrato il primario Castaldi ma anche i primari o facenti funzione di altri reparti dell’ospedale di Termoli. Un confronto nel quale i medici hanno mostrato una “ampia collaborazione”, e che ha consentito di arrivare a una soluzione.
La soluzione sono i cardiologi ospedalieri che lavorano sul territorio, impegnati per esempio nei poliambulatori della Provincia di Campobasso, che a partire da domani saranno cooptati per coprire i turni al San Timoteo durante la mattina. Eessendo di fatto dipendenti Asrem, possono essere ‘dirottati’ in corsia.
“Il problema – spiega Evelina Gollo – non è tanto legato agli emodinamisti, che ci sono, quanto ai cardiologi clinici. Ed è per questo che sono state reperite figure che potessero sostituire quanti sono in ferie o in turno di riposo”. Insieme con la medicina generale è stata fatta una turnazione che consente di coprire tutti i turni di cardiologia dell’ospedale di Colle Macchiuzzo.
In più proprio oggi uscirà il bando per reperire almeno 8 cardiologi libero-professionali da impegnare in Molise a seconda delle necessità, sia nell’ospedale di Termoli che negli ospedali di Campobasso e di Isernia. Il bando è rivolto a ottenere manifestazioni di interesse da parte di specialisti in cardiologia in servizio presso una clinica privata non convenzionata con sede in Abruzzo.
Il problema del Molise, che in questo mese tradizionalmente preposto alle ferie e dunque a minore disponibilità di organico in tutti i reparti, accomuna gran parte delle regioni italiane. Le soluzioni tampone che si trovano grazie anche alla buona volontà del personale in servizio, va da sé, non basteranno a rendere strutturale l’organizzazione degli ospedali. E da questo punto di vista, come anche gli addetti ai lavori sostengono, è necessario un intervento del Governo finalizzato ad allargare con incentivi economici e nuove forme di organizzazione il ventaglio dei medici della sanità pubblica, e soprattutto dei medici della emergenza.
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