Adrifest a larino

Arpa, voce e cuore: dalla Florida al suo Molise, la carezza lieve e profonda di Giusy Ciarla

Incantevole concerto della raffinata arpista, cantante e compositrice originaria di Termoli che dal 2022 è Prima Arpa dell’Opera di Sarasota in Florida, negli Stati Uniti dove vive. Il suo ritorno, sulle note del suo lavoro discografico ‘A ticket home’, nella seconda serata dell’Adrifest nell’altrettanto incantevole Palazzo Ducale di Larino

È stato per Giuseppina Ciarlaarpista e cantante di successo internazionale – un nuovo ritorno alle sue origini, emozionato ed emozionante. Ma la seconda serata dell’Adrifest, ieri 8 luglio, nell’incantevole scenario del Palazzo Ducale di Larino, è stato molto, molto altro. Un concerto dai toni ovattati, intimi e carezzevoli, capace di generare una delicata eppure potentissima empatia tra l’artista e gli astanti, giunti lì per lei. “Sono davvero emozionata stasera. In genere mi esibisco di fronte ad un pubblico che non conosco. Stavolta invece ci sono molte persone a me care, ed è bellissimo”. E – aggiungiamo – vibrante, come le corde del suo strumento.

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A dare il la alla suggestiva serata, una voce fuori campo – quella di Giusy Ciarla – che spiega il viaggio che, insieme, si sta per compiere. Un viaggio che per la musicista ha il sapore di un ritorno a casa (qualunque cosa questo sostantivo voglia, di volta in volta, significare): un desiderio costante, sempre anelato e mai abbandonato.
«Ho costruito questo repertorio nota per nota, visitando ogni volta il luogo della mia dimora creativa. Per un musicista classico non è un percorso consueto, ma per me è stata un’esigenza che ho coltivato tutta la vita, come si fa con una piantina sul davanzale. Amorevolmente, proteggendola dalle intemperie e dagli sguardi di tutti. Ma la piantina continuava a crescere, fino a chiedermi di cambiarle posto. Prima sul terrazzo, poi finalmente in giardino. Qui, con tutti voi. A Ticket Home è la casa, la dimora ideale, il rifugio perfetto, il luogo in cui ci si sente liberi, a proprio agio. Per alcuni di noi una ricerca costante, per altri una comoda certezza. Questo album vi porterà nella vostra casa preferita, quella dei sentimenti, dei ricordi, dell’amore e della speranza».

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La ‘porta di casa’ si dischiude con il primo brano, Libertango di Piazzolla, eseguito solo con l’affascinante e complesso strumento, ma è da lì in poi che le porte della meraviglia si spalancano, quando la soave e melodiosa voce della concertista irrompe nel cortile, estasiando tutti i presenti. Con il canto, certo, ma anche quando la sopraffina musicista descrive, con la passione delicata che è la sua cifra, il percorso umano e artistico che l’ha portata a scegliere quella particolare canzone. Già, perché A Ticket Home – e dunque l’esibizione (una delle poche) molisane della Prima Arpa dell’Opera di Sarasota in Florida (e prima ancora dello storico Teatro Petruzzelli di Bari) – è una miscellanea di arrangiamenti dell’artista – virtuosa dello strumento pizzicato ma altresì dalla straordinaria vena compositiva – di canzoni, appunto. Da Bella Ciao a Billie Jean, da Que sera, sera a Ho amato tutto di Tosca, da Nature Boy a ‘O surdato ‘nnamurato, le toccanti e personalissime interpretazioni di Giusy Ciarla, impreziosite dalle sfumature cromatiche della sua voce, hanno regalato una serata fuori dal tempo. O, meglio, dentro quella stanza, in quel di Termoli dove l’artista ha coltivato la sua passione in giovinezza, in cui la piccola Giusy si divertiva a dare i suoi colori ai brani che facevano vibrare le sue corde emotive. “Sono una musicista di formazione classica, sono abituata all’opera e ad esibirmi in orchestra. Ma mi diverto e ritrovo me stessa, quella ragazzina, soprattutto quando canto e suono canzoni”.

Nell’ampio repertorio spazio anche a composizioni originali, come nel caso de L’invasione di farfalle, brano che racconta con una impalpabile vena nostalgica l’amore perduto, e a un omaggio al Maestro Ennio Morricone, sulle note della Ballata di Sacco e Vanzetti.

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A una non consueta comunicatività, quella dell’artista molisana la cui fama ha varcato i confini nazionali, non poteva non corrispondere un abbandono senza riserve da parte dell’uditorio, incantato e sovente commosso. Lo scambio emotivo è proseguito poi nel dopo concerto, con l’arpista che ha salutato tutti ad uno ad uno, firmando autografi ed elargendo sentiti sorrisi e ringraziamenti.

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Per il festival multiculturale Adrifest un avvio – dopo l’esordio ‘acrobatico’ del 7 luglio coi Vitamina Circus e con le installazioni dell’artista Keziat – davvero esaltante. Di seguito la locandina del programma completo, con un nuovo appuntamento già a partire da stasera.

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