Lettera ai cittadini molisani.
I giornali di qualche giorno fa titolavano: livelli di assistenza nessuno in Italia fa peggio del Molise… gli ospedali locali sono in fondo alla classifica degli ospedali di tutta Italia.
Cinque anni del governo di cd hanno portato a questo risultato: ma al peggio non c’è mai limite.
Ed al peggio il governo Meloni con il vice premier Salvini hanno già pensato, inserendo la sanità tra le materie dell’autonomia differenziata.
Autonomia differenziata in sanità che, secondo la Lega del Molise e secondo i suoi candidati, tra cui uno stimato dirigente medico dell’Ospedale di Campobasso (il riferimento è al candidato Nicola Rocchia, ndr), sarebbe cosa buona, tanto da aiutare a risollevare la sanità molisana.
Io rispondo con le parole di Anaao Assomed, sindacato dei dirigenti medici: “L’autonomia differenziata rappresenta il colpo di grazia di quel che resta del servizio sanitario nazionale”.
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Fatte queste premesse al medico candidato con Lega, che si è piccato per una mia intervista di qualche giorno fa, ed al consulente giuridico di Salvini, molisano e di Termoli, rispondo ricordando che:
L’articolo 32 della Costituzione vuole i cittadini uguali nella esigibilità del diritto alla salute.
E che il progetto del ministro Calderoli, approvato da tutto il centro destra nazionale (compreso il ministro che ci ha visitati la scorsa settimana), prevede invece la possibilità solo per le regioni del nord di avere più risorse a disposizione per i propri ospedali… Sempre il sindacato dei medici precisa “l’obiettivo del ddl Calderoli è, in tutta evidenza, quello di trattenere nelle regioni, o meglio in alcune regioni del nord, più gettito fiscale” con la conseguenza di portare alla distruzione la sanità delle regioni del sud… tra cui ci siamo anche noi.
I dati dello Svimez ci dicono che se l’autonomia fosse stata concessa nel 2017, si sarebbe generato un surplus a favore delle regioni del nord pari a circa 5,7 miliardi per Irpef e di oltre 9 miliardi per iva.
Uno studioso come Gianfranco Viesti definisce la proposta del Centrodestra “la secessione dei ricchi”: chi avrà soldi si curerà, gli altri potranno solo aspettare in liste di attesa che ormai si misurano in semestri se non in anni.
Quindi come vedete, e mi rivolgo non solo ai cittadini, ma soprattutto al medico candidato con la Lega ed a tutti i medici che si sono candidati nel centrodestra: voi state chiedendo il consenso (e lo chiedete anche ai malati che si rivolgono nelle strutture pubbliche ove voi esercitate la professione) sostenendo una coalizione che si sta impegnando per negare il diritto alla salute dei molisani e per sposare, a pieno titolo, la privatizzazione silenziosa della sanità nella nostra Regione Molise.
Ed allora ogni tassello torna al posto giusto: il governo Meloni sta definanziando la sanità pubblica tanto che nel 2023 c’è uno 0,7 per cento in meno di risorse e nel 2024 ci sarà un 1,4% in meno.
In tutto ciò ci è di aiuto, per la comprensione del futuro della Sanità del Molise, la foto scattata alla presentazione della lista dei candidati del centrodestra, con in prima fila, accanto al candidato Roberti l’europarlamentare patron della clinica privata molisana che drena ogni anno importanti risorse dello sgangherato bilancio regionale.
Quindi nulla di buono si propone ai molisani, se non la distruzione di quel che resta della sanità regionale, ragion per i 25 giugno andate a votare: il voto sarà uno spartiacque tra chi, nel centrodestra vuole rafforzare la sanità privata e chi, come Gravina, si è battuto per la sanità pubblica con diritti uguali per tutti i cittadini. Laura Venittelli (Pd)
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