La dichiarazione

Regionali, le proposte ai candidati del Comitato 4 Giugno: “Tutela ambiente sia anche vostra priorità”

Il comitato che riunisce aziende e associazioni del bassomolise, favorevole all'offshore ma contrario all'eolico e fotovoltaico selvaggi, propone agli aspiranti governatori di sottoscrivere una dichiarazione per la tutela dell'agricoltura e del paesaggio che vada nella direzione della transizione ecologica

Il Comitato 4 giugno, già noto per la sua battaglia a favore dell’eolico a largo delle coste termolesi, torna a parlare di transizione ecologica e difesa dell’ambiente con un lungo appello ai candidati in corsa alle prossime elezioni regionali del 25 e 26 giugno.

Il gruppo, che prende il suo nome dal giorno in cui al Cosib di Termoli si è tenuto il convegno in cui è stata proposta la realizzazione di un impianto eolico offshore galleggiante per sostenere, con energia pulita, le esigenze civili e produttive territoriali, a partire dalla  Gigafactory di Termoli, è composto da aziende e associazioni attive in bassomolise (La Fonte, AIAB Molise, Azienda Di Majo Norante, CIA Molise, Coldiretti Molise, Confagricoltura Molise, Consorzio TUMP Molise, Distretto del cibo: Olio EVO Molisano, Fondazione Lorenzo Milani Termoli, Slow Food Basso Molise APS, UIL Molise) e si batte “affinché il Molise sia fra le regioni più virtuose nella transizione energetica e più decise a conseguire l’obiettivo zero emissioni di CO2.

Nel nostro Paese – scrivono nell’appello – , di recente, sono stati presi provvedimenti volti a semplificare e a favorire le procedure per lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabile, in particolare eolico e fotovoltaico. Provvedimenti urgenti, necessari per affrontare l’emergenza, ma privi di quelle normative che sono essenziali per evitare il moltiplicarsi di speculazioni affaristiche che possono avere effetti molto negativi sulle popolazioni locali e sul futuro dei territori.

Per quanto riguarda la nostra regione, il Molise, assistiamo ad una moltiplicazione di richieste, da parte di soggetti privati, di autorizzazioni per la realizzazione di parchi eolici e fotovoltaici, che riguardano praticamente tutto il territorio e, in modo rilevante, il Basso Molise, fino a coprire per intero la Valle del Biferno, cancellandone così l’uso agricolo, nonché la notevole valenza naturalistica e paesaggistica. In palese contrasto con le normative esistenti e con principi spesso riaffermati dalle Nazioni Unite, quasi tutte le richieste prevedono l’occupazione dei terreni agricoli più fertili, anche irrigui e di origine alluvionale, vocati alla migliore produzione agroalimentare della regione. La realizzazione di questi progetti devasterebbe terreni destinati a note produzioni vitivinicole, olearie e ortofrutticole, e cancellerebbe attività agrituristiche che, per la qualità della loro accoglienza, stanno facendo conoscere il Molise in tutta Italia. Verrebbero pregiudicati così settori economici rilevantissimi e fondamentali per la sussistenza del territorio, per il suo sviluppo e per la sua attrattività, posto che la Valle del Biferno costituisce il primo biglietto da visita per coloro che dalla costa vogliano addentrarsi per conoscere e visitare la nostra regione.

Il Molise, attualmente, contribuisce in modo significativo alla produzione di energia elettrica rinnovabile e naturalmente non deve sottrarsi al compito di incrementarne ulteriormente lo sviluppo. Occorre però evitare che, così come è avvenuto in passato, questo impegno comporti un’azione predatoria, di sfruttamento e impoverimento del territorio, fondata sulla convinzione che il Molise non possieda un’opinione pubblica reattiva ed una classe politica in grado di difenderne i reali interessi. Non è più il tempo di  svendere il proprio territorio per semplice piaggeria o per tornaconti privati,arrivando alla beffa, come è già accaduto con l’acqua e con il metano, che i benefici vadano altrove ed in Molise non resti alcun vantaggio economico e sociale, se non uno svuotamento delle proprie risorse, un impoverimento e,come accadrebbe in questo caso, una desertificazione del territorio. Occorre cambiare questa tendenza. Il territorio, unica vera ricchezza della nostra regione, deve essere tutelato, protetto e valorizzato nelle sue massime espressioni, tutte ampiamente certificate, di qualità agricola, naturalistica e paesaggistica, non solo per ragioni di ovvio buon senso, ma in ossequio ai principi fondamentali e inderogabili del dettato costituzionale. Infine, l’energia prodotta sul nostro territorio deve essere offerta alle popolazioni e alle imprese locali a prezzi competitivi, per offrire opportunità e vantaggi utili a sviluppare la nostra economia, contrastando così la crisi demografica e la fuga dei giovani che minaccia l’esistenza stessa della nostra regione.

Per queste ragioni, il comitato 4 GIUGNO chiede a tutti i candidati alle prossime elezioni regionali, e in particolare ai candidati alla presidenza della Regione Molise, di sottoscrivere la seguente dichiarazione: Io sottoscritto (Nome Cognome), candidato (Presidente, Consigliere) alle prossime Elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale del Molise che si terranno il prossimo 25 e 26 giugno 2023, mi impegno affinché:

  1. sia salvaguardato il patrimonio paesaggistico, culturale e ambientale del Molise, modellato da millenni di attività antropiche di grande rilievo;
  2. venga impedita la realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici su tutti i terreni fertili del territorio molisano a salvaguardia della produzione agricola, caratterizzata da prodotti di elevata qualità che rappresentano una delle voci più significative e determinanti dell’economia del Molise;
  3. il nuovo Consiglio Regionale adotti una moratoria su tutte le richieste per la realizzazione di impianti eolici e fotovoltaici sul proprio territorio, in modo da poter procedere, senza condizionamenti e in tempi brevi, all’approvazione del Regolamento Attuativo del PEAR (Piano Energetico Ambientale Regionale della Regione Molise – BURM n. 40 del 1 agosto 2017); il regolamento, nel rispetto delle linee guida indicate dal PEAR, servirebbe a fare chiarezza e ad evitare, sul nascere, ogni abuso;
  4. si favorisca la realizzazione di impianti fotovoltaici sui manufatti senza limiti quantitativi (abitazioni, capannoni, stalle, ecc.) per coprire il fabbisogno delle aziende agricole, destinando l’eventuale surplus di energia prodotta anzitutto allo sviluppo delle comunità energetiche;
  5. venga promossa e sostenuta la realizzazione di una rete di Comunità Energetiche, soprattutto nei piccoli comuni, per permettere e favorire forme di autoconsumo e di risparmio energetico in tutto il territorio regionale;
  6. si preveda un impianto galleggiante offshore, così come proposto dal Comitato 4Giugno, da autorizzare, solo dopo accurati studi di impatto ambientale, lontano dalla costa e senza contrastare le attività turistiche, di navigazione e della pesca;
  7. l’energia elettrica prodotta in Molise, anche attraverso modifiche della normativa nazionale da concordare col Governo, sia destinata, in primo luogo, a prezzi calmierati alle popolazioni e alle imprese che operano nella regione per compensare gli attuali svantaggi competitivi e per attivare uno sviluppo che sia sostenibile e duraturo, coerente con le specificità del territorio.

 

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