Tutti candidati

Paolo Manuele: “Ho scelto Gravina, sobrio ma deciso. Nel centrodestra Toma paga per tanti, tutti ricandidati”

43 anni e primo cittadino di Civitacampomarano, per le regionali è candidato nella lista per Gravina Presidente

Tra gli amministratori ‘scesi in campo’ c’è anche Paolo Manuele, 43enne sindaco di Civitacampomarano, il borgo rinato con l’arte (la street art). È il momento dei sindaci in Consiglio regionale? Così Antonello Barone durante l’intervista per Tutti Candidati. “Siamo l’anello più prossimo alla popolazione, possiamo dare un contributo indispensabile per riavvicinare la politica ai territori, che molto spesso sono stati dimenticati. Ovviamente decideranno i cittadini”.

Come è nata la candidatura di Paolo Manuele. “In realtà mi ha chiamato Gravina, è stato lui a propormelo sebbene io ero già intenzionato a farlo”. Un giudizio sull’attuale sindaco-collega di Campobasso: “Roberto ha fatto bene negli anni ed è una persona che ha svolto un ruolo istituzionale importante con la sua sobrietà e capacità di fare quando necessario dovute puntualizzazioni”.

E Roberti? “Il Presidente della Provincia ho avuto modo di conoscerlo soprattutto nel corso della Conferenza dei Sindaci. Credo che anche lui come amministratore abbia delle capacità. Ovviamente io ho optato per l’altro schieramento trovandomi in linea con una serie di temi”.

Civita è la testimonianza che si può resistere con la cultura. “Sì, la cultura può essere volano di sviluppo di un territorio ma nel nostro caso è stato proprio un volano di ripartenza, di crescita di un paese dell’area interna”.

Inevitabile la domanda sulle infrastrutture e sulla viabilità: “Noi spesso sentiamo parlare di grandi opere ma ci sono ancora comunità che hanno bisogno di opere indispensabili”.

Invertire il trend demografico si può? “Bisogna creare delle occasioni partendo da una programmazione che negli anni è mancata, una programmazione regionale che preveda aree dove fare industria, aree interne dove mettere in atto processi virtuosi (vedi il caso Civitacampomarano) e che valorizzi le menti che ci sono in Molise, creando opportunità affinchè i giovani rimangano. Come? “Ad esempio creando una sinergia con l’Università e facendo investimenti tecnologici adeguati”.

Iorio? “Si porta dietro anche delle responsabilità”. Patriciello? “Non ne condivido le idee”. Toma? “Più volte – come amministratore – mi ci sono scontrato, di certo per tante cose fatte non è giusto attribuire interamente la responsabilità a lui”. È stato una sorta di agnello sacrificale? “Beh, sì. Si è scelto di far pagare a uno solo ma le responsabilità sono di tanti, che oggi però sono ricandidati. Ricandidarsi è sì legittimo ma credo i molisani debbano fare le loro valutazioni”.

Autonomia regionale? “Il Molise deve riorganizzarsi a 360° se vuole mantenerla, così c’è il serio rischio di perderla”.

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