Gli Ingegni del De Zinno, i famosi “Misteri” di Campobasso, hanno vinto ancora. La paura che pioggia e temporali potessero rovinare l’uscita delle macchine volanti dal Museo di Via Trento è scomparsa dietro al timido sole che questa mattina ha permesso il rispetto della tradizione.
Quindi la cerimonia eucaristica nel piazzale con l’arcivescovo Giancarlo Bregantini e il rito della vestizione fra riti scaramantici e speranza di poter condurre la sfilata fino alla fine.
Eccoli, allora, che hanno varcato la soglia del museo per abbracciare la folla che pure non ha fatto mancare applausi, foto, sorrisi e la sua meraviglia. Quella di sempre. Perchè loro, gli Ingegni, sorprendono sempre, dalla metà del XVIII secolo. Un unicum nel panorama nazionale e internazionale, qualcosa difficile da spiegare ma di cui è facile innamorarsi, come anche quest’anno hanno dimostrato le migliaia di persone – a occhio e croce tante e forse perfino di più dello scorso anno -accorse per vederli ed osservarli in tutta la loro magia. In tutta la loro storia e tradizione.
Eccoli allora i tredici Misteri: Sant’Isidoro, San Crispino, San Gennaro, Abramo, Maria Maddalena, Sant’Antonio Abate, Immacolata Concezione, San Leonardo, San Rocco, l’Assunta, San Michele, San Nicola e il Sacro Cuore di Gesù (costruito nel 1959 dai fratelli Tucci) che dopo aver attraversato il cuore del centro storico, hanno iniziato il loro percorso verso le vie del centro urbano fra ali di folla e applausi infiniti.
Roberto Gravina, sindaco del capoluogo della Regione e quest’anno candidato alla carica di Governatore, ha replicato il rito dell’inchiostro nero con il quale il diavolo sporca il volto dei personaggi locali. Maglietta nera e look casual per Gravina, la stessa ‘mise’ informale scelta anche da Francesco Roberti che ha assistsito alla prima parte della sfilata a campobasso prima di tornare a Termoli per l’incontro con Maurizio Gasparri.
Le macchine volante, in tutta la loro suggestione e cariche di mille significati e valori intramontabili, hanno affascinato la folla e scatenato l’entusiasmo generale.
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