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Candido Paglione: “Menate di Lotito non risolvono problemi sanità, centrodestra incapace”. Autonomia differenziata? “La più grande iattura per noi”

Candido Paglione, 64 anni, primo cittadino di Capracotta e in passato attore della politica regionale, è candidato per il PD a sostegno di Gravina di cui dice: "È un amministratore capace, non dimentichiamoci che è il sindaco della città capoluogo".

È riconosciuto come uno dei volti delle aree interne del Molise: Candido Paglione, 64 anni, sindaco di Capracotta e già consigliere e assessore regionale in precedenti legislature, è candidato nella lista del PD a sostegno di Gravina. Per lui, come dice in questa intervista rilasciata ad Antonello Barone per Tutti Candidati, più che un ritorno sulla scena politica regionale, è la prosecuzione di un impegno quotidiano che dimostra il suo attaccamento a questa terra.

È tornata in auge l’esperienza? “Io me lo auguro, la mia candidatura ha anche questo significato”. Le parole che lo descrivono, a suo dire, sono proprio esperienza, coerenza, credibilità e tenacia. Rispetto al segretario del suo partito, ammette che “non abbiamo la stessa storia ma io non sono abituato ad abbandonare il campo, provo sempre a dire la mia e a fare qualcosa di buono”.

Poi l’immancabile capitolo sulla sanità: “Non sono per partito preso contro quella privata ma sono perché l’articolo 32 della Costituzione sia effettivamente realizzato. Quello alla salute deve essere un diritto esigibile sempre e comunque”. Per Paglione in Molise il vero problema è l’insufficienza del fondo sanitario regionale. E allora “questa regione deve battere i pugni per avere un aumento dello stanziamento da parte dello Stato”. Alla domanda se ciò non sia più facile per chi ha un governo dello stesso colore, Paglione sorridendo afferma: “Me lo auguro, ma non mi pare che finora siano stati capaci di farlo”. E, aggiunge, “al di là delle menate del senatore Lotito (il riferimento è al decreto spalmadebiti, ndr), ma non è così che si risolve la questione. Questo è un territorio con una percentuale di anziani, e dunque di bisogno sanitario, maggiore rispetto ad altre regioni ed è per questo che è necessario un incremento del fondo sanitario regionale. Dopodiché, una volta ottenuto, bisognerà tirare una linea e nessuno avrà più alibi”. Le eccellenze del privato? “Ben vengano, ma hanno fini diversi e invece bisogna ridare centralità alla sanità pubblica che non lucra sulla malattia”.

Per il primo cittadino di Capracotta l’autonomia della Regione Molise ha ancora senso: “Non può essere questione di numeri, di demografia: io rappresento il territorio più estremo, la montagna, e vivo a tutte le difficoltà delle aree interne ma non per questo mi sognerei mai di far passare la mia popolazione altrove. Diventeremmo il Sud dell’Abruzzo, non è la soluzione”.

Durissimo il giudizio sull’autonomia differenziata: “È la più grande iattura che potesse capitare a questa regione e alle altre del Sud, sarebbe la secessione di fatto e metterebbe in Italia gli uni contro gli altri”.

Impietoso anche il giudizio sull’attuale governo: “Ha legittimato forme di politica e di ideologia che sono in contrasto con la nostra Costituzione” e riconosce che Silvio Berlusconi era la parte più moderata di questo centrodestra e ora invece si rischia una deriva a destra.

Sugli investimenti, per Paglione all’industrializzazione è da preferire la ruralità. “Non sono contrario all’industria ma chiaramente il nostro territorio è più vocato ad altro. Io ad esempio ho realizzato il primo laboratorio per la sostenibilità ambientale ed è così che può crescere la qualità della vita delle persone”.

Gravina? “Capace. Sta facendo una buona esperienza da amministratore, non dimentichiamoci che è il sindaco della città capoluogo”. E Roberti? “È un amico ma la politica che alza i toni non mi piace”.

candido paglione
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