Campobasso

Nuova sede per il centro autismo, al taglio del nastro la ministra per le Disabilità: “Siete un modello per altri territori”

La ministra Alessandra Locatelli a Campobasso per inaugurare la nuova sede di ‘Io sono speciale’: “Fondamentale creare un progetto di vita per queste persone”.

Una battaglia di civiltà, un percorso di crescita sociale decisivo per la vera inclusione. Un passo importante è stato compiuto questa mattina, 10 maggio, a Campobasso dove è stata inaugurata la nuova sede del centro ambulatoriale per l’autismo ‘Io sono speciale’. Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza della ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli.

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“In tutti i territori bisogna dare dignità alle persone partendo dalla dimensione abitativa e da quella lavorativa – ha subito detto l’onorevole della Lega –. Io credo che il tema del lavoro sia al centro di tutto ma il messaggio che deve passare è che tutti hanno un talento e una competenza su cui investire. Questo Ministero vuole valorizzare le persone con disabilità che sono una risorsa per il nostro Paese”.

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Si è impegnato in prima persona, investendo sulla nuova sede, l’imprenditore nonché consigliere provinciale e comunale Alessandro Pascale: “Ho subito condiviso questo progetto con la famiglia Maddalena con la quale amministro il centro e abbiamo deciso di allargare l’evento a tutte le disabilità. Ringrazio la ministra per l’impegno che mette quotidianamente per questo tema, mi aspetto sempre più collaborazione per trovare le soluzioni migliori”.

Locatelli ha ribadito che “questo sarà un punto di riferimento di valore per il Molise e un modello per altri territori che non ancora hanno strutture di questo tipo. Parliamo spesso di bimbi con autismo che poi crescono: serve l’accompagnamento all’età adulta di questi bambini, spero possa partire un modello di questo tipo da Campobasso”.

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All’interno del Multisala Maestoso, dove si è svolta la conferenza stampa, presenti diverse associazioni del terzo settore che quotidianamente toccano con mano difficoltà, bisogni, emozioni, di persone che si trovano a dover convivere con disabilità di vario tipo. Proprio a loro si rivolge in primis il sindaco di Campobasso Roberto Gravina: “Il loro è un contributo fondamentale. Noi come istituzioni siamo impegnate a investire sempre di più pur sapendo di non poter dare risposta a tutti. È chiaro che implementare i finanziamenti darebbe un impulso sostanziale”.

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Lo stesso presidente della Regione Donato Toma annuncia che “un capitolo apposito sull’autismo è stato scritto nel piano sanitario che è in attesa di approvazione da parte del Ministero. Ma purtroppo il commissariamento rallenta tanto le procedure e ancora non entra in vigore. Oltre agli ambulatori è prevista l’assistenza domiciliare e a comunità residenziali per chi ha più di 18 anni”. Il Commissario ha altresì annunciato che “è pronto il Decreto commissariale con il quale la Regione Molise determina le tariffe e i criteri di remunerazione per l’assistenza a persone con disturbo dello spettro autistico. Un provvedimento importante e atteso da diverse famiglie molisane. Un grande segno di civiltà. Oggi, in preventiva approvazione, invierò ai ministeri affiancanti la bozza di Decreto”.

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La ministra ribadisce che “è fondamentale creare un progetto di vita, una presa in carico della persona da quando è piccola, attraverso servizi, formazione, entrata anche nel mondo del lavoro, non solo medicine e terapie ma anche e soprattutto di relazioni, di tempo ricreativo”. “Dall’inclusione e dai servizi offerti a tutti i cittadini si riconosce il livello di civiltà di un Paese – afferma con forza il prefetto Michela Lattarulo –. È decisivo promuovere in tal senso iniziative come questa che coinvolgano tra l’altro associazioni impegnate da sempre sul territorio sulla disabilità”.

Come in altri ambiti, anche sulla disabilità il ruolo dell’Università degli Studi del Molise gioca un ruolo di rilievo: “C’è bisogno che si parli di più di disabilità, non basta aumentare le risorse ma bisogna saperle spendere bene” sintetizza il rettore Luca Brunese. Un percorso condiviso con la scuola, rappresentata dal direttore dell’Ufficio scolastico regionale, Anna Paola Sabatini: “La prima inclusione si fa nelle scuole, il nostro è un lavoro incessante e quotidiano”.

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