Dopo il decreto sul disavanzo

La legislatura finisce senza bilancio, il M5S: “L’aiutino di Lotito e Toma? Chiude il Molise per sempre”

Per il M5S il decreto cosiddetto spalmadebiti, salutato con entusiasmo da Lotito, da Toma ed altri prossimi ex consiglieri di centrodestra, altro non è che una sciagura per il destino finanziario della Regione Molise

Per la faccenda delle società calcistiche indebitate (emendamento salva-calcio) il provvedimento che va in soccorso al pallone lo hanno denominato “Lodo Lotito” o “aiutino”. Perché il senatore, eletto in Molise, di quel provvedimento è stato l’ispiratore (ma non il firmatario).

In Molise si chiama decreto spalmadebiti ma la sostanza non cambia. E a divulgarne “un successo che successo non è” sono stati lui, il senatore della Lazio, insieme al governatore uscente Donato Toma.

Tuttavia, a leggere la bozza di decreto, il tanto propagandato decreto spalmadebiti pare sia, al contrario, una sciagura per il destino finanziario della Regione Molise. Il perché lo spiegano i quattro consiglieri del Movimento cinque stelle: Fabio Di Chirico, Andrea Greco, Vittorio Nola e Angelo Primiani.

E lo fanno nella sede di via IV Novembre in quella che è l’ultima conferenza stampa “prima che siano designate le liste” pronte a correre per rinnovare presidente e consiglio regionale.

La premessa è che, al di là di quanto possa sembrare, “l’attività del consiglio regionale ancora non è ferma ma la maggioranza è così impegnata nell’operazione chirurgica della composizione delle liste che se avesse utilizzato gli stessi criteri per salvare questa regione dal potenziale default probabilmente oggi non ci troveremmo qui a discutere di quanto sta accadendo” esordisce Andrea Greco. E spiega: “In questi giorni è stata decretata la chiusura del Molise. Quel decreto, di cui il centrodestra parla senza probabilmente averlo letto per bene, condanna il Molise ad una condizione di insostenibilità economica assoluta”.

La norma spalmadebiti varata dal governo – su spinta del senatore Claudio Lotito – prevede di spalmare 150 milioni di euro di debiti in dieci anni. “Ma – aggiungono i pentastellati – prevede anche che se non riesci a farlo (documentando le tue manovre in una delibera di consiglio che spieghi l’utilizzo di eventuali risorse), tutto il Piano di ammortamento dei 150 milioni viene meno”.

Le manovre al governo, in tal senso, risalgono già a gennaio scorso quando il senatore di Forza Italia aveva provato ad inserire un emendamento al Milleproroghe per spalmare in 30 anni il debito regionale. Ma non se ne fece nulla. Ci provò di nuovo con il decreto Pnrr, ma anche in quel caso ricevette un due di picche come risposta. Qualche giorno fa la notizia divulgata insieme al governatore Toma: è stato varato il decreto che consentirà di ripianare il disavanzo nei 9 (o 10) esercizi successivi al 2023 alle Regioni a statuto ordinario con un disavanzo pro capite superiore a 1.500 euro.

Ecco dunque il Molise, per cui la Corte dei Conti ha sospeso il giudizio di parificazione sul bilancio del 2021 a causa di un disavanzo di 493.863.931 euro per una popolazione di 290.769 abitanti, che a testa fa un debito di 1.698,48 euro.

E Primiani spiega: “Un provvedimento da parte del governo per far fronte alla situazione debitoria del Molise era necessario. Su questo non ci piove. Ma quello portato a casa da questo governo regionale è una cambiale in bianco. Non hanno approvato un’integrazione di risorse ma un debito ulteriore. In sostanza non stiamo risolvendo il problema alla radice ma è come se avessimo preso un malato e lo avessimo abbandonato davanti ad un pronto soccorso”.

Perché ad oggi la popolazione molisana spende 19 milioni per rientrare dai debiti e “ora – aggiunge Di Chirico – dobbiamo aggiungere altri 15 milioni (per 10 anni) ai debiti già esistenti, significa che non avremmo denaro per fare nulla. La Regione è chiusa”.

E Greco va giù duro: “Lotito è sconvolgente. Ha detto che con questo provvedimento si potrà garantire il riequilibrio finanziario del Molise ma questo è serio analfabetismo politico perché mi viene da pensare che non sappia nemmeno cosa ha varato il governo”.

A questo va aggiunto, a proposito della Corte dei Conti, che la stessa aveva sollecitato la necessità di copertura del disavanzo da parte del governo “ma si parlava di intervento straordinario, non certamente di spalmare debiti ulteriori. Così facendo, il governo sta facendo saltare in aria le tasse di questo territorio”.

La chiusura della legislatura senza l’approvazione del bilancio – che il M5S si augura, a questo punto, si farà entro i prossimi giorni – acuisce le “anomalie del decreto che non offre alcuna possibilità di riequilibrio finanziario perché, per esempio – continua Nola – l’Irap aumenterà e quelli sono i soldi che tutti i molisani versano ogni mese per ripianare debiti”.

Sono “soldi sottratti alle spese per gli investimenti” e senza bilancio approvato, con debiti ulteriori spalmati per altri dieci anni, “chiunque capirebbe che di fatto il disegno è quello di chiudere il Molise per sempre”.

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