Nel trailer appena uscito

La capretta Valentino nel nuovo classico Disney ha la voce di Pietro Rama 

Il 47enne dj, speaker radiofonico e doppiatore campobassano ha prestato la sua voce al co-protagonista del nuovo classico Disney, la capretta parlante Valentino, che sarà nelle sale italiane a Natale. "Per ora ho fatto solo il trailer ma è stata una figata". Conosciamo meglio Pietro Rama in questa intervista.

Arriverà nei cinema italiani durante il periodo di Natale il nuovo film d’animazione della Disney: s’intitola Wish il 62esimo classico per bambini che celebra il centesimo anniversario della fondazione della Walt Disney Animation Studios. Ecco perché il suo trailer è stato lanciato con largo anticipo. E per la prima volta parla, letteralmente, un po’ molisano.

A dare la voce al co-protagonista, infatti, è stato Pietro Rama che in un raro momento di autocelebrazione – e forse per regalarsi una bella soddisfazione alla vigilia del suo 47esimo compleanno – ha annunciato la novità: “Di solito non faccio mai queste cose, ma… è il mio primo trailer della Disney… comunque andrà, è stata una vera figata! Grazie Massimiliano Manfredi. P.S. Io sono Valentino (la capretta)” questo ha scritto giovedì 18 sui social.

Lo raggiungiamo telefonicamente a Roma dove l’ex speaker di Radio Luna vive in pianta stabile da circa cinque anni.

“Mi è partita la ciavatta per il doppiaggio, come dicono da queste parti, ecco perché ora non sto più a Campobasso, la città in cui sono nato, ho studiato (all’Industriale) e mosso i primi passi nelle radio locali. Qualche anno fa mi sono trasferito per lavorare e imparare più cose possibili sul doppiaggio, ho sempre avuto il pallino per questo mestiere. Per il trailer di Wish mi ha scelto Massimiliano Manfredi (per i profani parliamo di un importante doppiatore italiano e direttore del doppiaggio di molti film d’animazione della Disney e della Pixar, ndr), ma questo non significa che sarà mia la voce della capretta quando si dovrà doppiare il film. Quelli, di solito, li fanno fare ai talent (cioè attori o cantanti famosi)”.

Di solito, ma tu potresti essere l’eccezione…

“Vedremo, certo mi piacerebbe”.

A Campobasso molti ti conoscono per la tua attività di dj e speaker radiofonico. Quando hai cominciato?

“Andavo ancora a scuola, la prima esperienza in assoluto è stata a Radio Campobasso 1, poi per un breve periodo a Radio orizzonte, poi a Radio Mondo musica Molise, Radio Luna (prima che passasse a Telemolise), per un po’ anche a Radio Delta Uno in Abruzzo fino a quando sono tornato in Molise per riprendere a lavorare a Radio Luna. E’ stato durante il periodo trascorso a Radio Delta Uno che mi sono avvicinato al doppiaggio, certo i corsi non sono economici e all’inizio non è stato facile, ma quando ho cominciato a ingranare con le serate nei locali mi sono potuto permettere anche la formazione”.

pietro rama

E quello della formazione poi è diventato anche un po’ il tuo lavoro, visto che con la tua Viv, la società da te e altri fondata a Roma, organizzate molte masterclass. Di cosa si tratta esattamente?

“E’ un piccolo studio di doppiaggio che abbiamo rilevato dalle parti dell’Olimpico: noleggiamo le sale, facciamo corsi, piccole lavorazioni, una palestra di doppiaggio e masterclass con doppiatori e direttori italiani. Entrare in questo ambiente non è stato semplice, tu immagina uno sconosciuto che da Campobasso arriva a Roma! Ho seguito un po’ alla volta turni di doppiaggio e a chiedere di essere ascoltato. Fortuna ha voluto che Manfredi ascoltasse la mia voce e mi ha offerto il ruolo di Valentino per il trailer Disney, ma prima di questo ci sono state tante, tantissime altre esperienze compresi personaggi di serie note su Netflix”.

Quindi adesso la radio non la fai più Pietro?

“A Roma ero direttore artistico di Radio Crik Crok, sì proprio quella delle patatine, ma non riuscivo a coniugare questo lavoro con tutto quello che ruota attorno al doppiaggio (formazione continua e piccole parti a chiamata). Oggi continuo a fare qualche programma registrato, serate nei locali col grande ritorno della musica commerciale anni Novanta… vediamo, che altro? Ah presto anche la voce per spot radiofonici e i notiziari Anas e Cis”.

Beh, non si può certo dire che ti annoi o che non ti sei dato da fare. Ma cosa ti porti dentro da questi due mondi, quello della radio e quello del doppiaggio, forse solo apparentemente così distanti?

“Sai, io ho iniziato a fare radio perché non mi si vedeva e continuo a fare doppiaggio per la stressa ragione. Non andrei mai in tv o a teatro, preferisco metterci la voce piuttosto che la faccia. E non credete che sia più facile, anzi, secondo me è per certi versi un mestiere pure più complicato dell’attore: si tratta di recitazione, certo, ma coi tempi e i modi di un altro che non sei tu”.

Che dire Pietro, in bocca al lupo e ci vediamo al cinema. Anzi no, scusa, ci sentiamo al cinema.

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