Le parole dell'ex pm

Il calore di Montenero per il ‘ritorno’ di Antonio Di Pietro: “Mani Pulite è stata una sconfitta”

L'intervento dell'ex ministro e magistrato per un incontro organizzato dall'UniTre e particolarmente affollato in sala consiliare

L’ex ministro Antonio Di Pietro è stato ospite ieri 20 maggio in sala consiliare a Montenero di Bisaccia, nell’incontro pubblico organizzato dall’Università delle Tre Età dal titolo – voluto dallo stesso Di Pietro – “Giustizia e informazione fra verità e ipocrisia”.

La presidente Margherita Rosati e il direttore dell’Accademia di Umanità Gino Catalano hanno introdotto il più illustre dei monteneresi ripercorrendo in breve la sua storia, e con un sentito ringraziamento che tutti gli hanno tributato per non essersi mai dimenticato del suo paese ma per essere anzi tornato sempre più spesso a viverlo e a parlare con le persone.

Lui stesso si è detto grato all’associazione e ai suoi compaesani, accorsi in massa ad ascoltarlo e salutarlo, ribadendo come a molti è noto che sta ormai trascorrendo la sua terza età ritirato nella quiete di campagna. “Il tempo passa per tutti e non concordo con chi si ostina a inseguire il sogno di sé stesso”, ha accennato suggerendo che “a un certo punto bisogna dire basta e farsi da parte, perché poi si passa dal dramma al ridicolo. A ottant’anni si deve fare l’ottantenne” è la risposta a chi dal pubblico gli chiede se accetterebbe mai una futura candidatura a sindaco.

Di pietro unitre Montenero

Tornando al tema del dibattito, la cronaca, l’ex magistrato ha fatto notare come ormai i tribunali giudichino la legalità ma “l’informazione è il giudice dell’etica. Troppo spesso anzi non si giudica più nemmeno a fatto avvenuto o sospettato, ma si cerca di proposito, a priori, se qualche fatto è avvenuto nel passato di chi si vuole colpire”.

Non è tuttavia un processo alla stampa, quello di Di Pietro, che anzi ha affermato di volere sempre e comunque libera. Nel discernimento della verità, ha ribadito, “c’è anche il dovere dei cittadini, perché non basta accontentarsi della prima cosa che si sente”.

Di pietro unitre Montenero

Un’importante lezione, riferita alla giustizia ma applicabile a ogni ambito della vita umana, è arrivata con l’invito ad adottare prospettive diverse: “La giustizia umana è imperfetta; negli anni vestendo i vari abiti (di magistrato, avvocato, parte lesa, imputato…) mi sono accorto di come ogni volta consideravo e guardavo l’altro in modo diverso, a seconda dell’occasione”.

Il pubblico numerosissimo e divertito partecipa con grande curiosità, sia per l’uomo “Tonino” che per la sua levatura culturale e politica, approfittando della sua esperienza e conoscenza per chiarire i dubbi più vari, da Mani Pulite – definita amaramente “una sconfitta, perché non sono riuscito a dimostrare quel che dovevo: avere ragione non basta, a volte anche se non la hai vinci” a Totò Riina, passando per il sistema carcerario “che va riformato, nelle carceri italiane si sta male e stretti e invece i detenuti devono vivere dignitosamente” fino alla politica e al sistema giudiziario in generale.

Di pietro unitre Montenero

Di sottofondo, è stato continuo anche quando taciuto il ricordo dei tanti colleghi, come Falcone e Borsellino e in generale “chi per fare il proprio dovere ci ha rimesso la vita”. Perché “All’interno delle istituzioni, se scegli di rimanere libero devi essere pronto a pagarne le conseguenze”. Un monito che gli giungeva spesso da sua sorella maggiore, presente in prima fila con sua massima sorpresa e commozione.

“Un magistrato può essere fermato solo da una bomba o da un altro magistrato”. Ma non per questo vanno perse speranza e passione. “Ai giovani che intraprendono questa carriera dico: ricordate che senza cuore la giustizia diventa solo una macchina fredda e meccanica”.

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