Il progetto che fa discutere

Eolico off shore, Sì dai Giovani Dem: “Occasione di rilancio, basta sindrome Nimby”

I Giovani Democratici del Molise si esprimono a favore del progetto di eolico off shore che dovrebbe essere costruito al largo della costa e invita tutti a evitare la cosiddetta sindrome Nimby, quella secondo cui i progetti si possono fare ma non ne proprio territorio.

“In un contesto socio-economico come quello del basso Molise la transizione ecologica rappresenta un’opportunità per rilanciare il tessuto imprenditoriale del territorio e garantire nuove opportunità lavorative. La proposta di costruire un parco eolico off-shore al largo delle coste molisane rappresenterebbe una sfida ma anche un’occasione per il rilancio del territorio e il rafforzamento dell’economia regionale.

I Giovani Democratici di Termoli sostengono la necessità di un dibattito informato tra istituzioni e cittadini, ma va evitato un approccio NIMBY (inglese per Not In My Back Yard, “Non nel mio cortile”) dove si dice a priori NO a qualsiasi progetto senza valutare tutti i benefici di un’infrastruttura che potrebbe comportare risvolti positivi sia in termini sociali che occupazionali”.

I Giovani Democratici entrano quindi nel dettaglio del progetto. “L’impianto che si intende realizzare è costituito da 120 aerogeneratori con potenza unitaria pari a 15 MW a tre pale e diametro massimo di 236 metri. Si tratta di pale eoliche di dimensione indubbiamente maggiore di quelle solitamente ospitate sulla terra ma che non differiscono dal punto di vista della struttura. Le pale eoliche verranno istallate ad una distanza di 25 km dalla costa in una fascia individuata come particolarmente stabile e adatta ad un simile impianto.

L’energia prodotta dalle pale eoliche verrà condotta sino alla terra ferma grazie ad un cavo sottomarino ad altissima tensione, pari a 400 kV, con approdo vicino la città di Termoli per questioni di vicinanza con la zona industriale. Uno dei punti di maggiore preoccupazione è proprio l’alta tensione ed i pericoli ad essa connessa. In Italia al momento è attivo il cavo “SA.PE.I.”, usato per trasportare corrente tra la Sardegna e la penisola italiana, da cui l’acronimo. Questo cavo fornisce energia all’isola attraverso una tensione di 500kV e la sua sicurezza è accertata da numerosi studi. La tensione, infatti, non è sufficiente a provocare danni agli esseri umani, e si utilizzano alti valori semplicemente per velocizzare il passaggio dell’elettricità senza che questa vada a causare danni strutturali ai cavi di trasporto.

Il cavo “SA.PE.I.” è stato posizionato per un tratto di gran lunga maggiore ed a una profondità superiore di quella che collegherebbe l’impianto eolico off-shore con la costa molisana. Eventuali danni al cavo vengono evitati utilizzando il metodo dell’insabbiamento, reso molto agevole dalla conformazione del fondale adriatico.

A livello tecnico l’infrastruttura non presenta alcun tipo di problema per la salute umana, quindi qualsiasi eventuale critica di questo genere è fine a se stessa e priva di fondamenti scientifici.

Le pale eoliche sono chiaramente il simbolo dell’energia rinnovabile. La durata di un impianto simile è garantita per 15 anni con delle efficienze ed indici di manutenibilità molto alti. Il territorio molisano soffre da tantissimi anni di problemi socio-economici (spopolamento in primis).

Inoltre è innegabile che il Molise offra sempre meno opportunità ai giovani che per motivi di studio e successivamente lavorativi si trovano costretti a spostarsi verso altre regioni. Il calo demografico e la carenza di opportunità rappresentano sfide non indifferenti che la classe politica attuale non può ignorare”.

Giovani democratici

I Giovani Democratici di Termoli credono che “la creazione del parco eolico off-shore al largo della costa molisana, possa rappresentare un’inversione di tendenza capace di coniugare crescita sostenibile e sviluppo economico.

Il nucleo industriale di Termoli deve transitare verso fonti di energia pulita per completare il processo di decarbonizzazione entro il 2050 come previsto dalle direttive europee (EU – Green Deal). Il rischio di vedere il nostro territorio diventare meno competitivo e rimanere indietro nella transizione ecologica è molto elevato. Bisogna investire per riuscire a completare la transizione senza avere un impatto negativo sull’occupazione e sulla già fragile stabilità economica. Infrastrutture per la produzione di energia pulita e la produzione di idrogeno sono essenziali per riuscire a mantenere un nucleo industriale competitivo a Termoli ed assicurare l’occupazione alle migliaia di famiglie che ne dipendono.

L’indotto di tale opera può riportare indietro tanti giovani ingegneri e tecnici che saranno indispensabili per le operazioni di costruzione e manutenzione nel tempo ed invertire in piccola parte il trend negativo al quale assistiamo da ormai troppo tempo.

Anche il porto di Termoli potrebbe vedere un potenziamento con un conseguente aumento di importanza di un’infrastruttura che non viene sfruttata a pieno del proprio potenziale.

Il dibattito in una società democratica è di fondamentale importanza, per questo è necessario capire i benefici e cercare di investire sul futuro. Come anticipato il rischio di vedere il nostro territorio scivolare ulteriormente verso il declino è concreto e bisogna tenerne conto quando si affrontano dibattiti su future opere di importanza strategica, non solo territoriale ma anche nazionale”.

I Giovani Democratici di Termoli concludono dicendosi “impegnati nella promozione di una crescita economica sostenibile. Vediamo quindi positivamente la possibilità che sul nostro territorio ci siano progetti ed investimenti di questo genere”.

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