Il commento politico

Cefaratti su aumenti retroattivi acqua: “L’avevo detto che erano illegittimi, bene sentenza Tar”

Rivendica la sua battaglia per l’acqua il consigliere regionale Gianluca Cefaratti. A lui si deve, infatti, l’emersione del problema ‘aggiornamento tariffe idriche retroattive’ contro cui moltissimi comuni molisani avevano fatto ricorso quando Molise Acque prese questa decisione (era il 30 dicembre del 2021) ribaltata proprio oggi dal Tar.

“Come volevasi dimostrare. La sentenza del Tar – dice con orgoglio Cefaratti – mi ha dato ragione. È arrivata puntuale conferma a quanto da me pubblicamente denunciato in tempi non sospetti sulla illegittimità delle delibere con le quali Molise Acque ed Egam  avevano stabilito un aumento retroattivo delle tariffe idriche per il periodo compreso tra il 2016 e il 2019″.

I giudici sono stati chiari: quella delibera era illegittima, gli atti amministrativi – come abbiamo spiegato in questo articolo – non potevano essere retroattivi.

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Cefaratti sulla questione si era battuto molto nell’aula di Palazzo D’Aimmo presentando una interrogazione urgente il 3 marzo 2022.

“Il Tar – questo il suo commento – ha individuato le responsabilità in maniera inequivocabile. Il mancato aggiornamento delle tariffe da parte di Egam nei tempi previsti e la relativa mancata tempestiva applicazione delle stesse da parte di Molise Acque, sono dipesi esclusivamente dal comportamento inerte tenuto da tali enti nell’iter di approvazione, e non sono certo ascrivibili all’operato dei soggetti (gli utenti all’ingrosso e al dettaglio del servizio idrico) sui quali sono state fatte invece gravare le notevoli conseguenze economiche di tale inerzia. Detti comportamenti inerti, pertanto, non potrebbero in alcun modo giustificare il notevole sacrificio economico che si vorrebbe imporre agli utenti del servizio idrico. Nessuna responsabilità quindi da parte dei Comuni che, a seguito delle delibere in questione, non avrebbero potuto fare altro che, ribadiamo incolpevolmente, aumentare sensibilmente il canone dell’erogazione idrica ad esclusivo danno dei cittadini. Da calcoli effettuati, tali aumenti avrebbero inciso sulle casse comunali per cifre comprese tra i 20 e i 30 euro per ogni cittadino”.

 

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