Dopo nemmeno un mese sono di nuovo davanti ai cancelli dell’azienda, armati di bandiere e fischietti. Ma stavolta lo sciopero degli operai Falco durerà 4 giorni, sempre se prima non verranno accontentati. I circa 60 dipendenti della cooperativa che lavora all’interno della Itt del Nucleo industriale di Termoli incrociano le braccia chiedendo un aumento di stipendio, la cui base è di appena 940 euro mensili.
“Ieri la cooperativa ci ha proposto un aumento di appena 60 euro. È una proposta irricevibile, abbiamo rifiutato” fa sapere Stefano Murazzo, sindacalista della Fisascat Cisl, durante lo sciopero partito questa mattina 18 aprile, sotto un cielo che minaccia pioggia.
Insieme a lui tanti operai, frustrati dal ricevere una busta paga ben più leggera dei colleghi che lavorano per la fabbrica che produce pasticche per freni. “Restiamo fermi sulle nostre posizioni. Le condizioni non possono rimanere quelle attuali. Pronti ad aprire una vertenza anche all’Ispettorato del lavoro”.
“Stiamo chiedendo rispetto per i lavoratori e le loro famiglie. Avere una adeguata retribuzione non è assurdo” le parole di Daniele Capuano della Filcams Cgil. Poi ha aggiunto. “Ci giunge notizia che lo stabilimento avrebbe sostituito i lavoratori della Falco. Stiamo cercando di appurare se è vero, se così fosse saremmo di fronte a un comportamento antisindacale”.
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