Vicenda sbrogliata

“Rottamazione quater”, Regione risparmia 34 milioni di debiti verso l’Inps. Toma: “Sono risorse per Asrem”

La vicenda è relativa all’estensione dei benefici post-sisma ai dipendenti Asrem di tutta la provincia di Campobasso che non era possibile fare. Il debito residuo è di 34 milioni che saranno spalmati in cinque anni con rate trimestrali grazie al dialogo intercorso tra Regione e Inps.

Una vicenda nata oltre venti anni fa, in occasione del terremoto del 2002. Qui si parla di un debito accumulato negli anni con l’Inps, da parte dell’Asrem, di circa 87 milioni. Una cifra enorme. Dopo iter giudiziari lunghi e complessi, si è giunti a una soluzione: si risparmieranno 35 milioni grazie alla norma approvata in finanziaria 2023, la cosiddetta rottamazione quater.

Entrando nel merito, all’indomani del terremoto, l’allora presidente e commissario al sisma Michele Iorio “decide di estendere a quasi tutta la provincia di Campobasso, fatta eccezione per Guardiaregia, i benefici riguardanti la contribuzione dei lavoratori della sanità, sia privati che pubblici. In particolare si parla di contributi sospesi per i lavoratori che restavano in busta paga” spiega il governatore Donato Toma nel corso della conferenza stampa.

Il problema sorge allorquando gli stessi dipendenti si sono ritrovati a dover restituire somme non spettanti relativamente ai contributi non versati. Nel 2006 infatti l’Inps contesta all’azienda sanitaria l’avviso di pagamento. Iniziò così il contenzioso che si è protratto fino al 2019, quando la Cassazione si è espressa definitivamente: l’allargamento dei benefici a quasi tutta la provincia di Campobasso non poteva essere fatto. Anche perché i Comuni cosiddetti del “cratere” erano 14, mentre le misure sono state applicate a 84 centri della provincia.

Toma Francesco Ricci Inps

“Era una estensione che come sancito dalla Cassazione nel 2019 non era possibile fare – sottolinea Toma –. Avremmo dovuto versare a richiesta dell’Inps 87 milioni circa, comprendendo sanzioni e interessi”. Il problema è stato affrontato in collaborazione stretta tra Regione Molise, Inps e Agenzia delle entrate-riscossione grazie alla previsione normativa, detta “rottamazione quater” inserita nella finanziaria 2023. Altrimenti si sarebbe andati avanti con l’ipoteca dei beni dell’Asrem stessa.

“Abbiamo la possibilità di risparmiare interessi e sanzioni e versiamo il dovuto, poco più di 50 milioni in quota capitale, cioè i contributi trattenuti” aggiunge il primo inquilino di via Genova. La riduzione è notevole “ed è giusta. Abbiamo avuto la disponibilità della direzione generale, regionale e provinciale dell’Inps, ci siamo seduti attorno a un tavolo e siamo riusciti a venire a capo di questa deplorevole vicenda di cui si è occupato molto da vicino il senatore Lotito” conclude.

Presente anche il direttore regionale Inps, Francesco Ricci, il quale conferma che “il dialogo tra amministrazioni pubbliche è stato decisivo, d’altronde tra i nostri valori assieme all’innovazione c’è sicuramente il dialogo, senza il quale non si sarebbe risolta la vicenda. Il debito è ingente, ringrazio tutti i colleghi che hanno seguito questa complessa situazione. Abbiamo reso certo ed esigibile attraverso un piano di rientro”.

Un piano di rientro di cinque anni con rate trimestrali da versare da parte della Regione all’Inps. Bisogna dire che sono stati già versati 18 milioni (grazie a una legge del 2016 sotto l’amministrazione Frattura con cui si è spalmato il debito in diversi anni, ndr). Quindi ne restano 34 circa, ovvero i debiti al netto di interessi e sanzioni.

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