59esimo torneo delle regioni

Rappresentativa, la carica del Molise in Piemonte. Oriente: “Ce la giocheremo”

Carlo Oriente per l'under 15, Marco Maestripieri per l'Under 19, Errico Caruso per l'Under 17 sono pronti a partire, domani 19 aprile, per il Torneo nazionale delle Regioni che si svolgerà in Piemonte. Nella sua storia il Molise non è riuscito ad alzare la coppa in nessuna categoria ma Oriente dice: "Daremo filo da torcere"

I selezionatori che guideranno le tre rappresentative sono Marco Maestripieri per l’Under 19, Errico Caruso per l’Under 17 e Carlo Oriente per l’Under 15.

Ormai ci siamo. Si parte domani alla volta del Piemonte dove, da venerdì 21 aprile, avrà inizio la 59esima edizione del Torneo delle Regioni (calcio a 11) che torna a disputarsi dopo due anni di stop (causa covid).

Nella sua storia il Molise non è riuscito ad alzare la coppa in nessuna categoria, ma la speranza e la voglia di provarci sono più forti che mai.

A dare inizio all’avventura, alle 9:30 di venerdì 21 aprile sui campi di Cantalupa (Torino) inizierà la Rappresentativa Under 15 per poi essere seguita dalla Under 17 alle 11 e, infine, alle 14:30 giocherà l’Under 19.

I giovanissimi di Carlo Oriente affronteranno, in ordine, Bolzano, Emilia Romagna e Abruzzo nel girone D. E il tecnico, che in questi mesi è sceso sui campi della regione per selezionare la rosa, ammette: “Partiamo naturalmente con la voglia di farcela. I ragazzi sono grintosi. Le partite che abbiamo fatto finora mi hanno dato delle risposte rispetto alle quali credo che la nostra squadra possa dare del filo da torcere in fase di qualificazione”.

Per Carlo Oriente non ci sono avversari da sottovalutare, ma sollecitato a voler esprimere un giudizio sulle squadre che potrebbero mettere in difficoltà gli under 15 molisani parla di “Abruzzo ed Emilia” e poi aggiunge anche che “a seguire ci sono il Lazio particolarmente competitivo, la Lombardia… Insomma siamo venti regioni pronte a dimostrare quanto sappiamo fare in campo e tutte con delle qualità e caratteristiche da tenere in conto”.

I due anni di stop, in particolare per i ragazzini dell’under 15, rappresentano a tutti gli effetti una sorta “di anno zero per questo torneo che è alla sua 59esima edizione – continua il tecnico della Rappresentativa – perché prima del covid erano, forse, poco più che pulcini e adesso si trovano a partecipare ad un torneo particolarmente importante per le tappe di crescita di ogni giovane atleta. E’ dunque un po’ un salto nel buio – continua Oriente – ma forte dell’esperienza degli anni passati posso ammettere che i presupposti sono buoni”.

Carlo Oriente da dieci anni è alla guida della Rappresentativa under 15 e con i colleghi Errico Caruso e Marco Maestripieri (ct della Regione Molise) ha visto diverse generazioni cimentarsi nel gioco del calcio. Quindi nella sua analisi dice che “il calcio a livello giovanile è migliorato, siamo passati da un sei scarso ad un sette e mezzo in tutta la regione ma sono le componenti esterne che logorano il sistema. E mi riferisco ai genitori, ai dirigenti, ai presidenti, ai procuratori (sì, ci sono ragazzini che hanno già i procuratori)… eppure fino agli allievi parliamo ancora di scuole calcio. Quindi i ragazzi sono lì per imparare e soltanto dopo aver superato  la fase degli allievi, allora sì che si può spiccare il volo. E poi, non dimentichiamo che il calcio è fatto certamente di una componente tecnica ma anche di una componente (non secondaria) caratteriale: spesso i ragazzi si fermano perché sono deboli di carattere, o perché – peggio ancora – si ritrovano a dover soddisfare le aspettative dei grandi. E questo è deleterio”.

Critico con la presenza di troppi giocatori stranieri nel campionato italiano, aggiunge “che questo poi inevitabilmente si ripercuote sulla Nazionale e sulle scelte di un ct come Mancini che deve ricorrere a peripezie per portare nella rosa finanche giocatori stranieri. Il calcio sotto alcuni aspetti andrebbe rivisto, io per esempio auspicherei non più di 4/5 giocatori stranieri a squadra”.

Non alimenta sogni campati in aria, Oriente ammette che, nel gran numero di ragazzi che si avviano al calcio, sono pochi quelli che ce la fanno. “Però molti restano in campionati fra serie c e serie d. Le società calcistiche dovrebbe crederci e investire di più sul settore giovanile, invece questo non accade e credo sia sbagliato”. E quando racconta dei giovani calciatori oggi, e di quello che hanno di meno rispetto ai coetanei del passato, risponde: “Hanno di meno, riferimenti come Toti e Rauso”.

Carlo Oriente è alle prese con i preparativi per la partenza di mercoledì, e deve lasciarci. Non azzarda neanche mezzo pronostico, ricorda soltanto che sì, il Molise non ha alzato mai la coppa ma “nelle ultime quattro edizioni ci siamo qualificati quattro volte: due con i giovanissimi, una con gli allievi e una con la juniores”. E allora, che inizi il countdown: forza Molise.  

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