Invaso del liscione

Morìa di carpe della stessa pezzatura nel lago di Guardialfiera, effettuati i prelievi dell’ArpaM. Sospetti su un virus

La segnalazione dei pescatori che domenica si sono trovati davanti a decine di carpe galleggianti presa in carico dai tecnici dell’Agenzia regionale per l’Ambiente che nella giornata di lunedì hanno effettuato diversi campionamenti. Esclusa la presenza di un’alga tossica che avrebbe modificato la colorazione dell’invaso, si sospetta la presenza di un virus che colpisce pesci della stessa pezzatura. Tra qualche giorno arriveranno i risultati degli esami.

Decine e decine di carpe morte sul lago di Guardialfiera, ora si sta lavorando per comprendere le cause. Domenica mattina gli appassionati di pesca della zona hanno raggiunto la riva dell’invaso del Liscione per trascorrere qualche ora all’aria aperta praticando pesca sportiva, ma si sono imbattuti in una scena insolita: decine di pesci morti galleggiavano sulla superficie del lago. I pescatori hanno lanciato dunque la prima segnalazione, alla quale hanno fatto seguito, il giorno successivo – lunedì 17 aprile – le ispezioni dei tecnici ambientali dell’Agenzia Regionale per l’Ambiente.

Arpa Molise termoli

Lunedì dunque sono stati svolti i campionamenti, come confermano dai laboratori di biologia Arpam di Termoli. “Non è stato possibile prelevare direttamente i pesci in quanto in avanzato stato di decomposizione, tuttavia non sono state accertare colorazioni anomale dell’acqua dell’invaso ed è stato notato che le carpe rimaste impigliate nella vegetazione erano di pezzatura simile”.

Questo potrebbe suggerire la presenza di un virus che, come già accaduto in altre situazioni passate, a detta dei veterinari, colpisce una specifica specie ittica ma anche pesci di una determinata ‘età’ che corrisponde a una grandezza specifica. I risultati dei campionamenti saranno pronti nel giro di qualche giorno.

La morìa di carpe ha inevitabilmente suscitato qualche timore perché il lago di Guardialfiera costituisce la principale riserva idrica del Basso Molise ed è soggetto a un processo di depurazione con un impianto per la potabilizzazione dell’acqua.

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