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De Giorgi, il ct gentiluomo che trionfa nella pallavolo: “Quanto affetto in Molise”

L’allenatore della Nazionale di pallavolo incontra gli studenti dell’Unimol: “Racconto loro cose reali e soprattutto che nello sport ci sono i valori veri”.

Affabile, disponibile alle domande e alle foto con i tifosi, voglioso di poter dare il proprio contributo alla divulgazione dello sport vero, sano. Ferdinando De Giorgi, per tutti Fefè, ex grande giocatore (ha vinto tre Mondiali e un Europeo, ndr) e attuale commissario tecnico della Nazionale con la quale è già arrivato sul tetto del mondo conquistando Europeo nel 2021 e Mondiale nel 2022. E a settembre in programma l’Europeo da vivere, si spera, da protagonisti.

In un’aula magna sold out, il rettore Luca Brunese ha fatto da padrone di casa alla presenza del presidente della Regione Donato Toma e del sindaco di Campobasso Roberto Gravina (quest’ultimo con una particolare affinità con l’universo sottorete, per essere il fratello di Pasquale, ex centrale azzurro, oltre che, tra gli altri club, di Parma, Treviso e Macerata).

E proprio al momento dei saluti, il primo cittadino si è così presentato strappando un sorriso all’allenatore di Squinzano: “Sono il sindaco di Campobasso, fratello di Pasquale…”. E il ct: “Molto piacere, ancora meglio del fratello…”. Il tutto seguito da una vigorosa e sentita stretta di mano tra i due.

“Il gruppo giovane dell’Italvolley ha davanti a sé due possibili cicli olimpici – ha esordito il coach salentino –. Coi giovani si può portare avanti un progetto di rilievo. Agli studenti porto la mia esperienza. Racconto a loro cose vere, reali, mi fa piacere che la mia nazionale sia fatta di giovani che hanno seguito l’obiettivo difficile con passione. Serve sacrificio, qualcuno deve dargli l’opportunità e loro prepararsi e prendere ispirazione dai giocatori che hanno talento ma ci mettono lavoro e sacrificio”.

Negli anni Novanta e Duemila si parlava di “generazione di fenomeni” legata ai vari Bernardi, Gravina, Gardini, lo stesso De Giorgi. Lui però ci va cauto: “Parliamo di una nuova generazione che ha un percorso interessante, hanno le potenzialità di rimanere ad alto livello per due cicli olimpici. Accostare quella situazione non lo ritengo corretto, sono realtà diverse. Ma sicuramente se lavora bene può restare in alto”.

Al suo arrivo a Campobasso, il commissario tecnico dell’Italvolley – oltre che il freddo – ha respirato un clima di entusiasmo: “Ho sentito tanto affetto in Molise, sono contento che abbiamo suscitato queste belle emozioni nei ragazzi e in tutto il pubblico della pallavolo. Non mi aspettavo la doppia vittoria Europei-Mondiali, la cosa che ho pensato è che sicuramente dovevo iniziare un percorso nuovo con giovani interessanti, volevo creare un ambiente in cui potessero esprimere il loro talento. Attaccamento alla maglia, rispetto, disponibilità, fatica: ritrovare il gusto di questi valori”.

Ad accompagnare De Giorgi il numero uno federale Giuseppe Manfredi, che si è soffermato anche sull’evento di punta ospitato in Molise tra il 26 giugno ed il 1 luglio, ossia l’Aequilibrium Cup Trofeo delle Regioni 2023, che porterà sul territorio il meglio del movimento giovanile nazionale. Il numero uno nazionale della Fipav, peraltro, è entrato anche in un tema di grande interesse per le strutture sportive del territorio: gli interventi di riqualificazione che, grazie al sostegno dello sponsor Aia, saranno effettuati su due impianti campobassani: Villa De Capoa ed il Pertini.

Assieme a Manfredi, al tavolo, il presidente del comitato regionale Molise della Federvolley Gennaro Niro, pronto a far emergere tutta la propria soddisfazione per una nuova sfida che attende la struttura federale territoriale. A moderare la mattinata il delegato alle attività sportive per Unimol, il professor Germano Guerra.

“Le capacità che ognuno di noi possiede in dote, di qualunque tipo esse siano, vanno allenate – dice il primo cittadino Gravina –. Crescere e migliorarsi. È questo ciò che la cosiddetta “generazione di fenomeni” della pallavolo italiana degli anni Novanta ha portato in dote non solo al sistema pallavolistico nazionale ma all’intero sport italiano e con esso alla nostra società. Per questo non c’è luogo migliore di un’aula universitaria dove poter ascoltare e incontrare l’allenatore della Nazionale italiana di pallavolo che proprio di questo modo di intendere lo sport e di ciò che attraverso lo sport si può raggiungere per sviluppare il proprio percorso di crescita professionale, ha saputo essere un protagonista”.

E ancora, “De Giorgi ha vinto molto da giocatore e da allenatore, ma non è sulle vittorie che ha puntato. Ciò che lo ha contraddistinto e che dovrebbe caratterizzare sempre la visione di chi è chiamato a raggiungere degli obiettivi importanti, sia in prima persona che come parte di un gruppo, è il percorso che si compie per arrivare al risultato finale. Su quel percorso ognuno di noi può incidere preparandosi, incuriosendosi, lasciando la propria zona di comfort per andare incontro al futuro”.

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