Errori giudiziari

Accusati di rapina e lesioni, ma non sono stati loro: due giovani assolti dal Tribunale

Due giovani di Montenero di Bisaccia di 27 e 28 anni sono stati arrestati e processati per l'aggressione ad un commerciante di un comune del Basso Molise avvenuta a settembre 2021. Il tribunale di Larino li ha assolti. Uno dei due, per quelle accuse, ha perso anche il posto di lavoro.

Due giovani di 28 e 27 anni di Montenero di Bisaccia, accusati di rapina aggravata e lesioni personali aggravate per fatti commessi in un comune dei Basso Molise, il 21 settembre 2021, a danno di un giovane commerciante, sono stati assolti dal Tribunale di Larino.

Per quelle accuse sono stati confinati agli arresti domiciliari (misura applicata con ordinanza del Giudice delle Indagini Preliminari del 27 novembre 2021) poi sostituiti a seguito delle istanze depositate dagli avvocati difensori con l’obbligo di dimora a Montenero di Bisaccia il 21 luglio 22 e con quella dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Misura cautelare che hanno subito nella “consapevolezza di essere completamente estranei alla vicenda” scrivono gli avvocati e aggiungono: “ma che ha avuto un effetto sconvolgente nella vita dei due ragazzi e delle loro famiglie, formate da onesti lavoratori, lontani da ogni contesto di degrado e che a uno dei due ha causato anche la perdita del posto di lavoro”.

I due ragazzi già durante l’interrogatorio di garanzia, il 2 dicembre 2021, al Gip di Larino dissero che non erano stati loro, provarono a chiarire le loro posizioni sostenendo che quel giorno di settembre non erano nel posto dove accade la rapina.

I fatti, secondo la ricostruzione della procura frentana e dei carabinieri di Palata, competenti per territorio, sarebbero avvenuti la sera del 21 settembre 2021, intorno alle ore venti quando un giovane commerciante venne aggredito da due individui a volto scoperto – “riconosciuti” dalla persona offesa e da suo padre – che si impossessarono dell’incasso del giorno di circa 1.200euro.

Rinviati a giudizio, durante il dibattimento sono emerse contraddizioni nel racconto delle vittime.

I due ragazzi infatti quella sera del 21 settembre non erano in quel comune come hanno raccontato i testimoni chiamati a deporre. E come ha dimostrato la consulenza redatta dal tecnico informatico che ha analizzato la posizione tramite le celle telefoniche, nominato dalla difesa.

Gli avvocati Nicola Bonaduce, Paolo Lanese e Arturo Messere si sono detti soddisfatti della decisione del tribunale. “Ho sempre creduto nell’innocenza dei due ragazzi – ha detto Bonaduce – Già dall’esame dei primi atti di indagine era apparso chiaro che non vi era nessun elemento certo dal quale poter evincersi una qualche responsabilità diretta degli indagati in merito ai fatti contestati e ciò perché sin dall’inizio, erano apparse palesi le contraddizioni emerse dalle dichiarazioni dei denuncianti, contraddizioni che hanno determinato anche la scelta del rito ordinario.  I ragazzi non hanno mai compreso il perché delle assurdità delle accuse mosse nei loro confronti. L’ipotesi più probabile, come sembra essere emerso anche dall’istruttoria dibattimentale, è che, almeno per uno di essi, vi sia stato il bieco, e fortunatamente non riuscito, tentativo di fargli pagare colpe, anche in questo caso inesistenti, per fatti asseritamente imputabili da altri. La sentenza assolutoria, finalmente, ristabilisce la verità dei fatti e l’onorabilità di chi si è trovato a subire un processo e, come in questo caso, anche la detenzione, da innocente. Aspettiamo di leggere le motivazioni per valutare l’opportunità di intraprendere azioni giudiziarie a parti invertite”.

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