Le dimissioni

Toma contro i funzionari dei Ministeri: “Sulla nostra sanità inflessibili, so che pagherò un prezzo politico alto” – il VIDEO

Il governatore del Molise si dimette da commissario alla sanità e spiega: “La inflessibilità del tavolo tecnico interministeriale per il monitoraggio del rientro dal debito per me non è professionalità, e mi batterò perché sia modificato nel ruolo di presidente del Molise". Il presidente della Calabria Occhiuto invita Toma a ripensarci.

“Presenterò le dimissioni lunedì, perché quando al Consiglio dei Ministri e ai ministeri Salute e Mef arriveranno le dimissioni da commissario ad acta alla sanità del Molise, vorrei che tutti i funzionari fossero al loro posto. Ho qualcosa da dire sul tavolo tecnico preposto al monitoraggio dal rientro dal debito sanitario del Molise, e sul suo andare su un unico binario, non fermandosi davanti a nulla e non considerando che c’è una popolazione che soffre. Questa inflessibilità del tavolo tecnico per me non è professionalità, e mi batterò perché il tavolo tecnico interministeriale sia modificato, non ha ragione di esistere un tavolo tecnico in questa maniera”. Sono le parole di Donato Toma, Governatore del Molise che ha comunicato le sue dimissioni da commissario ad acta alla sanità, ruolo che ha ricoperto dal 5 agosto 2021 su nomina del governo di Mario Draghi. “Un governo dei migliori nel quale era presente anche il mio partito (Forza Italia) e che non mi ha mai fatto mancare l’appoggio”, ha aggiunto Toma.

“Ora le cose sono cambiate. Sono consapevole – ha concluso – che pagherò un prezzo politico molto salato per tutto questo ma continuerò la mia battaglia civile a favore della popolazione molisana che merita cure giuste. Il mandato commissariale dovrebbe essere eliminato”.

 

Intanto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, invita il collega a ripensarci. “In Molise così come in Calabria – spiega – la sanità è commissariata da anni, e solo da poco più di un anno con i presidenti di Regione nel ruolo di commissari. Desidero esprimere pieno sostegno a Toma, e spero che possa rivedere questa sua decisione, continuando a lottare contro regole miopi e anacronistiche”.

“Stiamo combattendo per rimettere a posto le macerie prodotte nell’indifferenza dei tavoli ministeriali, e a questi problemi si sono aggiunti anche quelli creati dai tavoli stessi – ha aggiunto Occhiuto -. Mi auguro che Toma non si dimetta, che decida di andare avanti, e che sia al mio fianco per opporci a queste ottuse burocrazie romane”.

 

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