Pozzilli

Termovalorizzatore, il Consiglio di Stato: “Sì ai limiti sul trattamento dei rifiuti”

Il Consiglio di Stato pone fine alla controversia nascente dalla richiesta della società proprietaria del termovalorizzatore di Pozzilli di rimuovere i limiti imposti dalla Regione alla quantità, alla provenienza ed alla qualità dei combustibili derivati dal trattamento di rifiuti (CSS) da utilizzare nell’impianto in questione.

La sentenza del Consiglio di Stato n. 2245 del 3/3/2022, che rigetta l’appello della società proprietaria del termovalorizzatore di Pozzilli, afferma dei principi rilevanti in materia di tutela dell’ambiente e della salute.

In effetti, secondo l’avvocato Giuliano Di Pardo, che ha assistito alcuni operatori privati insieme all’avvocato Salvatore Di Pardo, innovative appaiono le conclusioni cui giunge il giudice di secondo grado laddove afferma che l’Autorità competente può fissare livelli di emissione più rigorosi associabili alle migliori tecnologie disponibili come è avvenuto nel caso in esame, nel quale l’interessata non ha comprovato che l’impianto, peraltro realizzato ed in attività da molteplici anni, possegga i requisiti della migliore tecnologia disponibile. Costituisce, quindi, scelta ragionevole e non manifestamente sproporzionata, in adesione al principio di precauzione, che l’amministrazione abbia imposto limiti e prescrizioni più rigorosi anche in relazione alla vetustà dell’impianto”.

Inoltre, riferendosi allo specifico impianto il Consiglio di Stato ha chiarito la sua esatta classificazione specificando che non trova applicazione l’art. 35 del d.l. n. 133 del 2014 in quanto, ai sensi del comma 1 della norma citata, l’impianto non è autorizzato a livello nazionale, bensì regionale, e non costituisce un’infrastruttura strategica di interesse nazionale come previsto dal d.P.C.M. del 10 agosto 2016”.

Netta, poi, appare la decisione del giudice di appello nella parte in cui ritiene legittima la scelta della Regione di imporre all’impianto di termovalorizzazione di Pozzilli di trattare in via preferenziale i combustibili provenienti da impianti della Regione Molise che producano CSS di qualità superiore, in modo tale da ridurre ulteriormente l’impatto ambientale.

Infatti, “la sentenza – ricorda Giuliano Di Pardo- afferma testualmente: ‘le previsioni della pianificazione regionale, pur avendo un carattere ampio, possono contenere indicazioni in merito alla tipologia di rifiuto utilizzabile all’interno degli impianti e, nel caso in esame, la scelta del piano corrisponde a motivate ragioni (incensurabili) di sostenibilità ambientale’”.

In conclusione, le prescrizioni imposte all’impianto di Pozzilli che limitano la quantità, la provenienza dei combustibili derivanti da rifiuti (CSS) ed impongono l’impiego di quelli di qualità superiore, in ossequio al principio di precauzione e di prossimità, appaiono ampiamente conformi all’interesse pubblico tutelato dall’amministrazione regionale.

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