“Noi privati di tutto, la vita dietro le sbarre così è insostenibile”: parlano i detenuti della sezione Z

Falegnameria, caseificio e pasticceria chiusi, possibilità di ricorrere all’art. 21 previsto dalla legge ridotta a zero, assistenza pressoché inesistente, servizi inadeguati. Undici detenuti della sezione media e alta sicurezza della casa circondariale di Larino sottoscrivono una lettera-testimonianza nella quale spiegano che le condizioni cui sono sottoposti – questo anche dopo il trasferimento della storica direttrice Rosa La Ginestra – sono diventate insostenibili, replicando in parte anche al bilancio della garante Paola Matteo.